All’udienza generale in piazza San Pietro l’invito di Leone XIV
Mai abbandonare la speranza anche quando

Vicinanza e preghiera per le giovani vittime della sparatoria
avvenuta in una scuola di Graz
«Non bisogna mai abbandonare la speranza, anche quando ci sentiamo perduti». Lo ha raccomandato Leone XIV commentando all’udienza generale di oggi, mercoledì 11 giugno, l’episodio evangelico dell’incontro tra Gesù e il mendicante cieco Bartimeo.
Dopo aver compiuto un lungo giro in papamobile in piazza San Pietro, salutando i circa quarantamila fedeli presenti, il Pontefice ha proseguito il ciclo di catechesi giubilari avviato dal predecessore Francesco sul tema «Cristo Nostra Speranza», soffermandosi su un «aspetto essenziale della vita di Gesù, cioè sulle sue guarigioni». Di fronte a situazioni che sembrano «senza via d’uscita», ha detto il vescovo di Roma, Bartimeo insegna a «fare appello alle risorse che ci portiamo dentro e che fanno parte di noi» per gridare al Signore il desiderio di essere risanati, ritrovando così dignità e valore. Perché «non c’è nessun grido che Dio non ascolti, anche quando non siamo consapevoli di rivolgerci a lui».
Di qui, l’invito del Papa a portare con fiducia davanti a Gesù le proprie vulnerabilità, abbandonando quelle «apparenti sicurezze» che, invece di difendere, bloccano il cammino di guarigione. «Ciò che salva Bartimeo, e ciascuno di noi, è la fede — ha detto il Pontefice —. Gesù ci guarisce perché possiamo diventare liberi».
Al termine dell’udienza, poi, Leone XIV ha assicurato vicinanza e preghiera per le giovani vittime della sparatoria avvenuta il giorno precedente in una scuola di Graz, in Austria.
Infine, ha auspicato che l’imminente solennità della Santissima Trinità, che si celebra domenica prossima, 15 giugno, «introduca sempre più nell’Amore divino».
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