· Città del Vaticano ·

Il racconto

Solidarietà
che scalda il cuore

 Solidarietà che scalda il cuore  QUO-134
11 giugno 2025

di Rosario Capomasi

Yustina osserva incuriosita un gabbiano posatosi sulla statua di San Pietro, incurante del caldo e della presenza sempre più folta di fedeli. Ai suoi occhi di bambina non sembra vero di assistere a una scena di ordinaria tranquillità; quella che nella sua città, Kharkiv, è diventata ormai un lontano ricordo, cancellata dai continui bombardamenti dell’aviazione russa che anche nelle ore recenti hanno mietuto vittime. Tiene stretta la mano del padre Andrii Nasinnyk, responsabile della Caritas locale, e della sorellina Katryna sul sagrato della basilica Vaticana mentre assistono all’udienza generale di Leone XIV. Con loro, suor Oleksia Pohranychna, della congregazione di San Giuseppe, che dal 2018 svolge servizio nella città ucraina, presso la cattedrale greco-cattolica di San Nicola, dove assiste le famiglie in fuga da piccole cittadine e da paesini semidistrutti dalle bombe. «I bambini sono quelli che risentono più di tutti delle ferite psicologiche, non solo fisiche, di questa guerra estenuante», spiega la religiosa che è diventata una mamma per tanti piccoli orfani. E con un grande, ennesimo dolore nel cuore, rivelato nel mostrare una foto. «Lei è Yulia, aveva 12 anni, oggi doveva essere qui con noi ma poco tempo fa un’esplosione al mercato cittadino l’ha strappata ai suoi cari». Nell’incontro di stamattina con Papa Prevost, suor Oleksia gli ha espresso tutta la propria riconoscenza per aver tenuto alta l’attenzione sulla martoriata Ucraina, in un’ideale continuità con Francesco. «Bergoglio ci è stato sempre vicino, fornendoci aiuti e sostegno fino agli ultimi giorni della sua vita. Leone XIV ha poi proseguito con atti veramente significativi come la telefonata al presidente russo Putin — con l’appello a fare un gesto per favorire la pace — e ricevendo in udienza il nunzio apostolico in Ucraina, arcivescovo Visvaldas Kulbokas», con il quale ha condiviso speranza, preghiera, testimonianze di umanità e solidarietà che il popolo ucraino ha ricevuto a piene mani.

Accanto a suor Oleksia e a padre Nasinnyk c’erano infatti stamane anche i volontari di “Frontiere di Pace”, associazione di volontariato della provincia di Como, che nei mesi scorsi ha ospitato e assistito ragazzi provenienti da diverse aree dello Stato dell’Europa orientale. «Non finiremo mai di ringraziarli per l’amore che ci hanno donato — spiega il responsabile Caritas di Kharkiv —, perché insieme all’appoggio di tanti altri italiani abbiamo sperimentato appieno cosa significa la parola “fratellanza”.

E proprio all’enciclica Fratelli tutti si è ispirato il convegno svoltosi a Roma il 9 e 10 giugno, dal titolo “Human Fraternity in a Divided World: Writers Engage the Legacy of PopeFrancis”, organizzato dalla Georgetown University di Washington e promosso dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione. «Il messaggio di Francesco contenuto nell’enciclica — afferma Thomas Banchoff, vice presidente del Global Engagement dell’ateneo statunitense — è sempre più attuale in questi tempi di conflitti sparsi per il mondo e invita le nostre coscienze a riflettere e a percorrere nuove strade di fede».

Un percorso di diverso tipo, ma sempre fondato su valori bergogliani espressi nella Laudato si’, è quello compiuto dall’associazione di Pavia “Strada del riso dei tre fiumi”, la quale sostiene l’idea di un’agricoltura innovativa in grado di produrre cibo per tutti. Gli iscritti, guidati dalla presidente Cristiana Sartori, sono partiti in bicicletta da Londra il 10 maggio scorso, seguendo la via Francigena per giungere oggi in San Pietro, come meta di un pellegrinaggio condiviso con altre realtà attente ai valori di biodiversità, agroecologia, solidarietà e inclusione.

Presenti all’udienza rinnovando una consolidata tradizione, anche alcuni giovani e 40 atleti che prendono parte al pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto, giunto alla 47a edizione, accompagnati dai vescovi Giancarlo Vecerrica, emerito di Fabriano-Matelica, ideatore della manifestazione, e Nazzareno Marconi, ordinario di Macerata: al Papa è stata portata la “Fiaccola della pace” per la benedizione. Una testimonianza di fede unita allo sport — in vista del Giubileo a esso dedicato — che si è aggiunta a quella portata da Marcos Cafu, ex calciatore brasiliano, che spiega come «Dio, più di una volta, è stato la mia àncora di salvezza».