
Continua a essere stabile la salute di Papa Francesco, al diciottesimo giorno di ricovero al Policlinico Gemelli. Lo hanno confermato due successivi comunicati della Sala stampa della Santa Sede, sabato sera e ieri sera, e lo stesso può desumersi per stamattina, lunedì 3 marzo, visto che il Pontefice dopo aver «riposato bene tutta la notte», si è svegliato, ha fatto colazione e cominciato le terapie della giornata.
In attesa del nuovo aggiornamento medico sulle sue condizioni cliniche previsto in serata, segnali incoraggianti erano arrivati già sabato 1, della consueta comunicazione della stessa Sala stampa a fine giornata, quando i giornalisti erano stati informati che «le condizioni cliniche del Santo Padre sono rimaste stabili. Ha alternato la ventilazione meccanica non invasiva a lunghi periodi di ossigenoterapia ad alti flussi, mantenendo sempre una buona risposta agli scambi gassosi».
«Il Santo Padre è apiretico e non mostra leucocitosi» proseguiva la nota aggiungendo che «i parametri emodinamici si sono sempre mantenuti stabili»; Francesco ha infatti «continuato ad alimentarsi e ha regolarmente effettuato la fisioterapia respiratoria, collaborando attivamente» e «non ha presentato episodi di broncospasmo».
«Il Santo Padre — concludeva il comunicato — è sempre vigile ed orientato». Nello stesso sabato «pomeriggio ha ricevuto l’Eucarestia, quindi si è dedicato alla preghiera», ma la prognosi rimaneva comunque «riservata». Inoltre si apprendeva che il Pontefice era di buon umore e che aveva pregato per una ventina di minuti nella cappellina vicina alla sua stanza.
Quadro generale confermato anche dall’andamento della giornata domenicale. Dopo aver riposato bene la notte, Francesco — secondo quanto riferito dal direttore della Sala stampa Matteo Bruni — ha ricevuto in mattinata la visita del segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, e del sostituto della Segreteria di Stato, arcivescovo Edgar Peña Parra. Inoltre si è appreso che il Pontefice ha fatto colazione e letto i giornali, può muoversi e mettersi in poltrona, e intanto prosegue le terapie.
Infine il bollettino di domenica sera ha confermato che «le condizioni cliniche del Santo Padre si sono mantenute stabili anche nella giornata» del 2 marzo; «il Papa non ha necessitato di ventilazione meccanica non invasiva, ma unicamente di ossigenoterapia ad alti flussi; è apiretico». Tuttavia «in considerazione della complessità del quadro clinico», ancora «la prognosi rimane riservata».
Il comunicato terminava facendo notare che al mattino «il Santo Padre ha partecipato alla Santa Messa, insieme a quanti in questi giorni di degenza si prendono cura di lui, quindi ha alternato il riposo alla preghiera».
Infine si è appreso che non risultano conseguenze dirette dalla crisi isolata di broncospasmo del venerdì precedente; ma nonostante ciò, permanendo il rischio di criticità, non può essere sciolta la prognosi.
Nel frattempo si susseguono in tutto il mondo le iniziative di preghiera per la guarigione del Pontefice: il rosario serale in piazza San Pietro alle 21 di oggi sarà guidato dal cardinale agostiniano Robert Francis Prevost, prefetto del Dicastero per i vescovi.
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