In preghiera
Dalla prossima settimana le sintesi della catechesi tradotte anche in cinese
La tristezza per le tante guerre in cui è immerso il mondo oggi è riecheggiata, ancora una volta, nelle parole di Papa Francesco durante l’udienza generale di stamani in piazza San Pietro. E di nuovo il Pontefice ha lanciato un accorato appello per la pace, esortando i fedeli alla preghiera soprattutto «per il martoriato popolo ucraino». Il Paese, dove il conflitto ha superato ormai i mille giorni, si appresta a vivere infatti un altro freddo inverno di guerra e per questo il vescovo di Roma ha rivolto un pensiero speciale ai tanti ucraini «che soffrono... senza riscaldamento, con un inverno molto duro, molto forte».
Al contempo il Papa ha ricordato il dolore delle popolazioni in Terra Santa: «Che ci sia la pace, che ci sia la pace», ha ribadito, esortando tutti alla preghiera per «Nazareth, Palestina, Israele».
In precedenza, proseguendo il ciclo di catechesi sul tema «Lo Spirito e la Sposa», il Pontefice si era soffermato ad approfondire i frutti del Paraclito, in particolare quello della gioia evangelica. Grazie all’amore di Dio essa, aveva detto, non è soggetta all’usura del tempo, ma «si “contagia”» e si moltiplica nella condivisione con gli altri. Come esempio, il Santo Padre aveva ricordato san Filippo Neri, vero evangelizzatore mediante la gioia.
Infine, il Papa ha reso noto che la prossima settimana, con l’Avvento, avrà inizio anche la traduzione in cinese della sintesi della catechesi dell’udienza generale. E ha invitato a vivere questo «tempo forte» dell’Anno liturgico «con vigile preghiera e ardente speranza».