· Città del Vaticano ·

Ad alunni e insegnanti della Rete nazionale delle Scuole per la pace il Papa
ricorda le sofferenze dei bambini in Ucraina e a Gaza

Il sogno della pace
in un tempo di guerra

TOPSHOT - A Palestinian youth looks out of a window at buildings destroyed during Israeli ...
19 aprile 2024

«Pensate ai bambini ucraini che hanno dimenticato di sorridere... Pensate ai bambini di Gaza, mitragliati, che hanno fame». Nell’Aula Paolo vi un silenzio carico di dolore e di preghiera accompagna le parole del Papa. I seimila studenti, docenti e dirigenti scolastici delle medie superiori e di molti atenei italiani — che partecipano stamane all’udienza alla Rete nazionale delle Scuole per la pace — si uniscono all’invito di Francesco. In ore cariche di angoscia per il crescere della tensione in aree del pianeta dove sembrano in bilico i pilastri della convivenza umana, la speranza viene proprio da loro: dalle nuove generazioni che coltivano «il sogno della pace» e hanno «a cuore il futuro». Il Pontefice incalza i ragazzi e le ragazze che gremiscono l’Aula agitando cartelli con le scritte «Facciamo pace» e «Fermiamo le guerre». «Voi — dice — siete chiamati ad essere protagonisti e non spettatori del futuro». Non basta più «delegare»: le sfide e i rischi che si addensano sul domani esigono «di essere svegli e non addormentati, non sdraiati sul divano» a perdere «tempo sui social». Un invito alla mobilitazione che il Papa declina in una triplice consegna affidata ai giovani: «essere costruttori di pace, protagonisti di inclusione, costruttori di futuro».

Il discorso del Papa

La cronaca