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Un dottorato di ricerca
in “Peace studies”

 Un dottorato di ricerca  in “Peace studies”  QUO-090
19 aprile 2024

Un’educazione alla pace permanente, attraverso la diffusione della cultura e della pratica della “pace positiva”: è la finalità principale del dottorato di ricerca di interesse nazionale in “Peace Studies” presentato questa mattina a Papa Francesco dalla Rete delle Università italiane per la pace (Runipace), nel corso dell’udienza nell’Aula Paolo vi. All’incontro, promosso dalla Rete nazionale delle Scuole di pace, hanno partecipato circa 6.000 persone tra studenti, docenti e dirigenti scolastici delle medie superiori e di molti atenei italiani. In tutto 137 scuole di 94 città e 18 regioni. Presenti anche sindaci, amministratori locali, docenti universitari e rappresentanti delle organizzazioni firmatarie del “Patto di Assisi” per la formazione di una nuova generazione di costruttori e costruttrici di pace.

Nello specifico Runipace vede il coinvolgimento di ben 71 atenei e, attraverso il coordinamento dell’Università La Sapienza di Roma, questa mattina ha presentato al Papa il progetto — realizzato nell’ultimo biennio — che ha portato appunto all’istituzione di un dottorato di ricerca di interesse nazionale in “Peace Studies”.

L’iniziativa fa riferimento ai valori della Carta delle Nazioni Unite, della Dichiarazione universale dei diritti umani, dell’ordinamento dell’Unione europea e della Costituzione italiana. «Si tratta di un luogo di formazione e di ricerca interdisciplinare e innovativo sulle tematiche del conflitto e della pace» spiega il professor Alessandro Saggioro, coordinatore per La Sapienza, sottolineando poi che «l’attività di ricerca sarà volta a mettere in atto pratiche e competenze trasversali utili per individuare e prevenire situazioni di potenziale conflitto». Il docente chiarisce poi il concetto di “pace positiva”, costruita attraverso strumenti pacifici a vari livelli sociali e tramite l’attivazione di un percorso di alta formazione, di conoscenza e ricerca per la pace con un’interconnessione delle varie discipline che «assorbe tutte le dimensioni dell’essere umano». Una sorta di sfida per «tutte le scienze a impegnare i propri statuti metodologici» in un percorso trasversale capace di «fornire prospettive innovative e di sviluppare un campo di studi che possa avere un impatto significativo e positivo all’interno di un ambiente naturale e antropico in continua trasformazione». Per questo motivo, rimarca Saggioro evidenziandone l’aspetto innovativo, «il dottorato, organizzato in 10 curricula formativi che prevedono una didattica specifica per tematiche, rappresenta un’iniziativa unica al mondo, dove oltre alle classiche argomentazioni del disarmo, della nonviolenza, dell’educazione alla pace, si affrontano anche aspetti come la costruzione di città pacifiche o quelli legati alla ricostruzione post-bellica, con la trasformazione dei luoghi di guerra in luoghi di pace».

La mattinata con il Pontefice rientra all’interno del Programma nazionale di educazione civica 2023-2024 intitolato “Trasformiamo il futuro. Per la pace con la cura”, teso a educare le giovani generazioni alla cura di sé, degli altri, della comunità, dell’ambiente e del mondo come strumento di pace e di trasformazione del futuro.