Ad alunni e insegnanti della Rete nazionale delle Scuole per la pace il Papa
Il sogno della pace
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«Pensate ai bambini ucraini che hanno dimenticato di sorridere... Pensate ai bambini di Gaza, mitragliati, che hanno fame». Nell’Aula Paolo vi un silenzio carico di dolore e di preghiera accompagna le parole del Papa. I seimila studenti, docenti e dirigenti scolastici delle medie superiori e di molti atenei italiani — che partecipano stamane all’udienza alla Rete nazionale delle Scuole per la pace — si uniscono all’invito di Francesco. In ore cariche di angoscia per il crescere della tensione in aree del pianeta dove sembrano in bilico i pilastri della convivenza umana, la speranza viene proprio da loro: dalle nuove generazioni che coltivano «il sogno della pace» e hanno «a cuore il futuro». Il Pontefice incalza i ragazzi e le ragazze che gremiscono l’Aula agitando cartelli con le scritte «Facciamo pace» e «Fermiamo le guerre». «Voi — dice — siete chiamati ad essere protagonisti e non spettatori del futuro». Non basta più «delegare»: le sfide e i rischi che si addensano sul domani esigono «di essere svegli e non addormentati, non sdraiati sul divano» a perdere «tempo sui social». Un invito alla mobilitazione che il Papa declina in una triplice consegna affidata ai giovani: «essere costruttori di pace, protagonisti di inclusione, costruttori di futuro».