
Il vero regalo è donare. Per il suo 86° compleanno Papa Francesco, stamani, ha voluto dire grazie a tre persone che vivono la carità non a parole. E, anzitutto, a Gian Piero — per tutti Wué — un clochard che ogni giorno destina una parte delle offerte raccolte per aiutare persone più povere di lui. Si è organizzato bene, Wué, per mettere insieme le piccole monete da un centesimo e trasformarle in un pasto per chi fatica a trovare da mangiare. Arrivato dalla sua Viareggio per incontrare il Pontefice, Wué stanotte non è riuscito a dormire bene: abituato a dormire per terra non si è trovato a suo agio sul morbido materasso del letto. Francesco gli ha consegnato un piccolo mappamondo, ispirato all’azione di santa Teresa di Calcutta, incastonato in un cubo — simbolo dell’amore che muove il mondo — che lo sorregge. Lo stesso gesto di gratitudine — su iniziativa del Dicastero per la carità — il Papa lo ha avuto per il francescano Hanna Jallouf, in prima linea tra gli ultimi in Siria, e per l’industriale italiano Silvano Pedrollo che costruisce scuole, pozzi e strutture sanitarie nei posti più poveri della Terra. Non si tratta di fare una «semplice beneficenza, che è una cosa buona, ma è pagana. Cristiana è la vicinanza, la carità con preghiera» ha detto il Papa.
Athletica Vaticana per il compleanno di Francesco
Gli auguri del presidente Mattarella e dei vescovi italiani al Pontefice