· Città del Vaticano ·

Gli auguri del presidente Mattarella e dei vescovi italiani al Pontefice

 Gli auguri   del presidente Mattarella  e dei vescovi italiani al Pontefice  QUO-288
17 dicembre 2022

Con un riferimento all’attuale contesto di «crisi e tensioni in tante aree del mondo» e, al «popolo ucraino» vittima della guerra, il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella ha rivolto oggi un messaggio augurale a Papa Francesco per il suo 86° compleanno.

Auspicando «benessere personale» e «lunga e proficua prosecuzione del Suo alto magistero», il capo dello Stato ha sottolineato il «particolare valore» degli accorati appelli del Pontefice per mettere in guardia sul «rischio di una pericolosa deriva verso un conflitto generalizzato», legato al «tentativo di sovvertire con la violenza le norme fondamentali dell’ordinamento internazionale».

Mattarella ha quindi rimarcato come, anche in occasione dei viaggi internazionali e di visite in diverse città d’Italia, il vescovo di Roma abbia invitato «a non perdere la speranza nell’avvio di concreti percorsi di dialogo, riconciliazione e solidarietà quali presupposti ineludibili per un futuro di pace».

Scanditi da parole del profeta Isaia — «come sono belli sui monti i piedi del messaggero che annuncia la pace» (52, 7) — sono giunti al Pontefice anche gli auguri della Conferenza episcopale italiana. «Con ancora negli occhi le immagini del Suo viso solcato dalle lacrime, mentre si rivolge alla Vergine Maria, nella Solennità dell’Immacolata Concezione», i vescovi italiani condividono il dolore e l’angoscia del Papa, «per il dramma di una guerra che sta coprendo, con le sue tenebre, la martoriata Ucraina».

«A pochi giorni dal Natale, la gioia di fronte alla vita che nasce rischia di tramutarsi nel tormento per le tante, troppe morti» scrivono i presuli. E, aggiungono, «con Lei guardiamo alla Vergine: alla sua materna protezione affidiamo le nostre comunità, gli anziani e i bambini, le famiglie, i giovani, gli ammalati e i poveri, chi ha perso il lavoro, chi è solo, chi è caduto nel vortice delle dipendenze, chi non trova il coraggio di sperare».

«La sosteniamo — concludono — con il nostro affetto e la nostra preghiera. Maria, Stella del mattino, vegli sui nostri passi e sul Suo ministero, così che possiamo farci, insieme, strumenti di pace e costruttori di un mondo di Fratelli tutti».