· Città del Vaticano ·

Orizzonti ecclesiali e culturali della facoltà di Teologia

Un’internazionale
per studiare Dio

Roma, 03.06.2019.
Pontificia Universita' Gregoriana.
Lezione di «Profezia e apocalittica» della ...
13 luglio 2021

Fedele alla tradizione della Compagnia di Gesù, questa facoltà ha l’obiettivo di fornire agli studenti una solida preparazione teologica senza dimenticare la formazione scientifica, umana e spirituale. Ad approfondirne alcuni aspetti, primo fra tutti quello del dialogo culturale e disciplinare, è padre Nicolas Steeves, moderatore del primo ciclo.

I numeri non mentono. Alla facoltà di Teologia della Pontificia Università Gregoriana, uno dei centri di tale disciplina più rinomati a livello mondiale, è iscritta quasi la metà degli studenti dell’ateneo. Dalle immatricolazioni emerge l’internazionalità di allievi e docenti e lo sguardo va alla Chiesa universale. Perché il suo percorso resta un affascinante richiamo per le nuove generazioni?

Perché le nuove generazioni di cristiani (cattolici, ma anche protestanti e ortodossi) sanno che, nel nostro primo ciclo, apprenderanno un sapere solido, ricevuto dalla tradizione bimillenaria della Chiesa, per poter dibattere su questioni teologiche attuali. Confrontarsi con compagni di studio e professori giunti a Roma da orizzonti ecclesiali e culturali diversi è una bellissima sfida che richiede impegno e fiducia ma porta frutti duraturi. È una gioia per me veder maturare e crescere nella fede i nostri studenti mentre scoprono approcci teologici differenti, orientati a comprendere, per quanto possibile alla ragione, il mistero di Dio, del mondo, dell’umanità.

Il baccalaureato, o primo ciclo, dura tre anni al termine dei quali lo studente avrà una visione organica della Rivelazione e delle principali discipline teologiche. Quali sono i criteri di ammissione e come si struttura il corso? Ci saranno delle novità nel 2021-2022?

Per iscriversi al triennio di teologia, bisogna aver concluso il biennio filosofico: così si è «attrezzati» per interrogarsi e interrogare la realtà, per maturare criteri attorno a cui strutturare il pensiero. I percorsi filosofici oggi sono diversi ma una decina di discipline sono obbligatorie. A quanti mancasse qualche corso di filosofia offriamo la possibilità di integrarlo nel percorso teologico, in collaborazione con la facoltà di Filosofia. Un altro aspetto per noi fondamentale è che lo studente raggiunga una buona padronanza delle lingue bibliche ed ecclesiastiche lasciando a ciascuno di strutturare il proprio percorso linguistico a seconda degli studi pregressi e/o delle prospettive future. È un aspetto che abbiamo rafforzato nel 2020-2021 e che porteremo avanti, insieme alla solidità e alla coerenza dei seminari in piccoli gruppi.

Sono ben cinque i dipartimenti della licenza, biennale, utile ad approfondire le conoscenze acquisite e ad accompagnare alla tappa finale del dottorato. Sono le specializzazioni (c’è anche quella in formazione vocazionale) il punto forte del secondo ciclo?

Certo. Specializzarsi in una determinata area teologica è di grande aiuto, soprattutto (ma non solo) per chi è destinato a insegnare. Dopo la panoramica del baccalaureato, è proprio bello poter “scendere in campo” a confrontarsi con le domande e le risposte, passate e presenti, quanto alla Bibbia, ai dogmi, alla Rivelazione e alla fede, alle scelte morali, ai Padri della Chiesa. È un tempo in cui le letture e la ricerca si fanno più personali, grazie ai seminari e all’elaborazione della tesi di licenza. I nostri studenti di licenza sono invitati a seguire i corsi propri della specializzazione e anche corsi offerti da altri ambiti teologici e persino di filosofia, di missiologia, di scienze sociali, e così via. Un punto di grande forza della facoltà di Teologia in Gregoriana è l’alto numero di docenti altamente specializzati. A Roma, nella tradizione gesuita, si dialoga fra centro e periferie accademiche ed esistenziali. Così si preparano i ricercatori, professori, pastori e formatori della Chiesa universale in comunione con Roma.

di Giovanni Zavatta


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