C’è bisogno
di una rivoluzione dell’amore

All’Angelus in piazza della Libertà nuovo invito a pregare per la pace e per chi soffre a causa di violenza e guerre

Una «rivoluzione dell’amore»: l’auspicio di Leone XIV è riecheggiato nella parrocchia pontificia di San Tommaso da Villanova a Castel Gandolfo, durante la messa celebrata ieri mattina, 13 luglio, quindicesima domenica del Tempo ordinario. Numerosi i fedeli presenti sia all’interno che all’esterno della piccola chiesa e che hanno accolto con gioia e affetto l’arrivo del Pontefice dalla vicina Villa Barberini, sua residenza durante questa estate.

All’omelia, commentando la parabola del Samaritano, il Papa ne ha rimarcato la perenne attualità, rivolgendo un particolare pensiero ai «tanti popoli spogliati, derubati e saccheggiati, vittime di sistemi politici oppressivi, di un’economia che li costringe alla povertà, della guerra che uccide i loro sogni e le loro vite». Al termine del rito, Leone XIV ha donato al parroco e alla comunità una patena e un calice. «Sono strumenti di comunione», ha detto, invitando tutti a promuovere la fraternità.

Successivamente, verso mezzogiorno, il Pontefice ha raggiunto a piedi, tra due ali di folla, la vicina piazza della Libertà. Qui, davanti al Palazzo Apostolico, ha introdotto l’Angelus con un commento al Vangelo del giorno, evidenziando che «Gesù è la rivelazione del vero amore verso Dio e verso l’uomo: amore che si dona e non possiede, amore che perdona e non pretende, amore che soccorre e non abbandona mai».

Quindi, il vescovo di Roma ha invitato a pregare per la pace e «per tutti coloro che, a causa della violenza e della guerra, si trovano in uno stato di sofferenza e di bisogno». Infine, ha espresso gratitudine per gli educatori e gli animatori che si dedicano a iniziative estive per bambini e ragazzi.

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