· Città del Vaticano ·

All’Angelus in piazza della Libertà rinnovato appello del Pontefice

Pace per chi soffre
e si trova nel bisogno
a causa di violenza e guerre

 Pace per chi soffre e si trova nel bisogno   a causa di violenza e guerre  QUO-161
14 luglio 2025

Gratitudine per educatori e animatori che si dedicano  a iniziative estive per bambini e ragazzi


Con un rinnovato appello di pace «per tutti coloro che, a causa della violenza e della guerra, si trovano in uno stato di sofferenza e di bisogno», Leone XIV ha concluso ieri, 13 luglio, la recita dell’Angelus domenicale con i fedeli presenti in piazza della Libertà a Castel Gandolfo. Dall’ingresso principale del Palazzo apostolico nella cittadina sul lago di Albano il Papa ha guidato la preghiera mariana, introducendola con un commento al vangelo del giorno. Ecco la sua meditazione.

Cari fratelli e sorelle, buona domenica!

Il Vangelo di oggi inizia con una bellissima domanda posta a Gesù: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?» (Lc 10, 25). Queste parole esprimono un desiderio costante nella nostra vita: il desiderio di salvezza, cioè di un’esistenza libera dal fallimento, dal male e dalla morte.

Ciò che il cuore dell’uomo spera viene descritto come un bene da “ereditare”: non si tratta di conquistarlo con la forza, né di implorarlo come servi, né di ottenerlo per contratto. La vita eterna, che Dio solo può dare, viene trasmessa in eredità all’uomo come dal padre al figlio.

Ecco perché alla nostra domanda Gesù risponde che per ricevere il dono di Dio bisogna accogliere la sua volontà. Come è scritto nella Legge: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore» e «il tuo prossimo come te stesso» (Lc 10, 27; cfr. Dt 6, 5; Lv 19, 18). Così facendo, corrispondiamo all’amore del Padre: la volontà di Dio, infatti, è quella legge di vita che Dio per primo pratica verso di noi, amandoci con tutto sé stesso nel Figlio Gesù.

Fratelli e sorelle, guardiamo a Lui! Gesù è la rivelazione del vero amore verso Dio e verso l’uomo: amore che si dona e non possiede, amore che perdona e non pretende, amore che soccorre e non abbandona mai. In Cristo, Dio si è fatto prossimo di ogni uomo e di ogni donna: perciò ciascuno di noi può e deve diventare prossimo di chi incontra lungo il cammino. Sull’esempio di Gesù, Salvatore del mondo, anche noi siamo chiamati a portare consolazione e speranza, specialmente a chi è scoraggiato e deluso.

Per vivere in eterno, dunque, non occorre ingannare la morte, ma servire la vita, cioè prendersi cura dell’esistenza degli altri nel tempo che condividiamo. Questa è la legge suprema, che viene prima di ogni regola sociale e le dà senso.

Chiediamo alla Vergine Maria, Madre di misericordia, di aiutarci ad accogliere nel nostro cuore la volontà di Dio, che è sempre volontà d’amore e di salvezza, per essere ogni giorno operatori di pace.

Dopo l’Angelus il Pontefice ha ringraziato le autorità e la cittadinanza di Castel Gandolfo per l’accoglienza, quindi ha ricordato la beatificazione del giorno prima a Barcellona del marista martire Licarione May. Quindi ha salutato gruppi di pellegrini polacchi, italiani, peruviani, spagnoli, colombiani e francesi. Infine ha ringraziato educatori e animatori impegnati in iniziative estive per bambini e ragazzi, ed elogiato il Giffoni Film festival dedicato proprio alle nuove generazioni, prima di lanciare l’invito conclusivo a pregare per la pace.

Cari fratelli e sorelle,

sono contento di trovarmi qui in mezzo a voi, a Castel Gandolfo. Saluto le autorità civili e militari presenti e ringrazio tutti voi per la calorosa accoglienza.

Ieri, a Barcellona, è stato beatificato Licarione May (al secolo Francesco Beniamino), Frate dell’Istituto dei Fratelli Maristi delle Scuole, ucciso nel 1909 in odio alla fede. In circostanze ostili, egli visse con dedizione e coraggio la missione educativa e pastorale. La testimonianza eroica di questo martire sia di stimolo per tutti, in particolare a quanti operano per l’educazione dei giovani.

Rivolgo il mio saluto ai partecipanti al Corso estivo dell’Accademia Liturgica provenienti dalla Polonia; il mio pensiero va anche ai pellegrini polacchi, che oggi stanno partecipando al Pellegrinaggio Annuale al Santuario di Częstochowa.

Termina oggi il pellegrinaggio giubilare della diocesi di Bergamo. Saluto i pellegrini che, assieme al Vescovo, sono giunti a Roma per attraversare la Porta Santa.

Saluto la Comunità Pastorale Beato Agostino da Tarano del Colegio S. Augustin di Chiclayo, in Perú, anch’essa qui a Roma per celebrare il Giubileo. Saluto i pellegrini della Parrocchia di San Pedro Apóstol della diocesi di Alcalá de Henares, che celebrano i 400 anni di fondazione della parrocchia; le Legionarie di Maria provenienti da Uribia-La Guajira, in Colombia; i membri della Famiglia dell’Amore Misericordioso; il Gruppo Scout Agesci Alcamo 1; e, infine, le monache agostiniane in formazione qui presenti.

Accogliamo con piacere il Coro dei ragazzi dell’Académie Musicale de Liesse, dalla Francia. Grazie per la vostra presenza e per l’impegno che portate avanti nel canto e nella musica.

Sono qui presenti in mezzo a noi 100 Allievi del Corso Carabinieri della Scuola di Velletri, intitolata al Venerabile Salvo D'Acquisto. Saluto il Comandante assieme agli Ufficiali e Sottoufficiali, e vi incoraggio a proseguire il vostro percorso di preparazione al servizio della Patria e della società civile. Grazie! Un forte applauso per quelli che servono!

Nei mesi estivi sono tante le iniziative che si svolgono con i bambini e i ragazzi e vorrei ringraziare gli educatori e animatori che si dedicano a questo servizio. In questo contesto, desidero ricordare l’importante iniziativa del Giffoni Film festival, che raccoglie ragazze e ragazzi da tutto il mondo e quest’anno sarà dedicata al tema “Diventare umani”.

Fratelli e sorelle, non dimentichiamoci di pregare per la pace e per tutti coloro che, a causa della violenza e della guerra, si trovano in uno stato di sofferenza e di bisogno.

A tutti voi auguro una buona domenica!