· Città del Vaticano ·

Nella solennità dei santi Pietro e Paolo il Papa ha imposto il pallio a 54 nuovi arcivescovi metropoliti di 28 Paesi

Un’armonia di voci e di volti
che non cancella
la libertà di ognuno

 Un’armonia di voci e di volti    che non cancella la libertà di ognuno  QUO-149
30 giugno 2025

All’Angelus nuovo appello affinché si lavori per la pace attraverso il dialogo


«La comunione ecclesiale e la vitalità della fede»: sono i due aspetti della testimonianza degli apostoli Pietro e Paolo che Leone XIV ha voluto rilanciare in occasione della solennità dei patroni dell’Alma città di Roma. Presiedendo nella basilica Vaticana la celebrazione eucaristica con il rito della benedizione e dell’imposizione del pallio a 54 nuovi arcivescovi metropoliti di 28 Paesi, il Papa ha sottolineato come la stretta fascia di lana bianca ornata di croci nere richiami «il compito pastorale» ad essi affidato e «la comunione con il Vescovo di Roma».

Alla messa concelebrata anche dai membri del Sinodo della Chiesa greco-cattolica ucraina, erano presenti delegati del Patriarcato ecumenico. All’omelia il Pontefice ha salutato sia i primi sia i secondi, auspicando un cammino «insieme nella fede e nella comunione». Perché, ha spiegato estendendo la riflessione ai tanti pastori delle diocesi dei cinque continenti presenti, «la comunione a cui il Signore ci chiama è un’armonia di voci e di volti e non cancella la libertà di ognuno».

Successivamente Leone XIV si è affacciato dalla finestra dello Studio privato del Palazzo apostolico vaticano per la recita dell’Angelus con i fedeli presenti in piazza San Pietro. «Continuiamo a pregare perché dovunque tacciano le armi e si lavori per la pace attraverso il dialogo», ha detto al termine della preghiera mariana.

L'omelia del Papa

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