· Città del Vaticano ·

Spunti di riflessione

Siamo gli ultimi cristiani?

 Siamo gli ultimi cristiani?  QUO-146
26 giugno 2025

di Leonardo Sapienza

Capita sempre più spesso di leggere considerazioni allarmanti sulla vita della Chiesa, della religione, della vita di fede. «Ormai sembra che la Chiesa non desti più alcun interesse e non richiami l’attenzione se non sugli scandali. I credenti sono consapevoli della marginalità che diventa a volte estromissione delle voci della Chiesa dal dibattito culturale, pubblico, sociale?» (Enzo Bianchi).

E ancora: «Il cattolicesimo sta andando verso l’implosione… Oggi più che nei decenni passati, la Chiesa cattolica si mostra divisa, schierata in diverse fazioni… Nella nostra società risuona una domanda: siamo gli ultimi cristiani?» (Enzo Bianchi).

Certo, in una situazione così, non si vive bene, e non si può annunciare con credibilità il Vangelo. Eppure, l’avete sentito, erano partiti in settantadue, senza aver nulla, se non la fede sulla parola di Gesù. E sono stati capaci di suscitare una nuova civiltà!

E noi? Con tanti mezzi a disposizione, e con tante conoscenze, cosa facciamo? Forse ci siamo adagiati sugli allori conquistati da altri. Siamo diventati abitudinari.

Mentre l’ordine di Gesù è quello di non fermarsi mai, di andare sempre avanti. Il nostro compito è quello di invitare gli altri ad accogliere Cristo, lasciandolo trasparire attraverso la nostra vita coerente e convincente.

E con la nostra testimonianza ricordare a tutti che Dio è l’unica bussola che può orientarci verso la felicità!


Il Vangelo in tasca

Domenica 6 luglio, XIV del Tempo ordinario 
Prima lettura:  Is 66, 10-14; 
Salmo: 65; 
Seconda lettura:  Gal 6, 14-18; 
Vangelo: Lc 10, 1-12. 17-20.