No a prepotenza e vendetta

«Si respinga ogni logica di prepotenza e di vendetta e si scelga con determinazione la via del dialogo, della diplomazia e della pace» in Medio Oriente. Dinanzi alle «sanguinose azioni degli ultimi giorni» nella regione, Leone XIV auspica che «si curino le lacerazioni provocate» da tali atti di morte. Lo fa in piazza San Pietro all’udienza generale del mercoledì, l’ultima prima della pausa estiva, con il pensiero rivolto in particolare alla Siria, ma anche a Iran, Israele e Palestina. Nel primo caso il riferimento è al «vile attentato terroristico» di domenica scorsa «contro la comunità greco-ortodossa nella chiesa di “Mar Elias” a Damasco», con un’assicurazione esplicita ai cristiani dell’area mediorientale: «Vi sono vicino! Tutta la Chiesa vi è vicina!» dice, sottolineando come l’attacco ai fedeli riuniti nella capitale siriana per la messa domenicale richiami «la profonda fragilità che ancora segna» il Paese, «dopo anni di conflitti e di instabilità». Ed «è quindi fondamentale — prosegue Papa Prevost — che la comunità internazionale non distolga lo sguardo» dalla Siria. Sulla stessa lunghezza d’onda le parole per gli altri tre Paesi citati: «continuiamo a seguire con attenzione e con speranza gli sviluppi della situazione», confida Leone XIV, citando il profeta Isaia: «Una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione». La catechesi, invece, è ancora sul tema giubilare «Cristo nostra speranza», con il Papa che commenta gli episodi evangelici dei miracoli di Gesù con la donna emorroissa e la figlia di Giairo.