· Città del Vaticano ·

Alla vigilia del conclave il Collegio cardinalizio conclude le Congregazioni generali chiedendo un cessate il fuoco

In preghiera per la pace
in Ucraina e Medio Oriente

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06 maggio 2025

Domattina la messa per l’elezione del Romano Pontefice e nel pomeriggio il giuramento nella Cappella Sistina


«Noi Cardinali di Santa Romana Chiesa, costatato con rammarico che non si sono registrati progressi per favorire i processi di pace in Ucraina, in Medio Oriente e in tante altre parti del mondo, anzi che si sono intensificati gli attacchi specialmente a danno della popolazione civile... invitiamo tutti i fedeli a intensificare la supplica al Signore per una pace giusta e duratura». È la richiesta che giunge dall’ultima Congregazione generale dei porporati chiamati ad eleggere il successore di Papa Francesco, svoltasi nell’Aula nuova del Sinodo stamane, lunedì 6 maggio, alla vigilia dell’inizio del conclave. Attraverso un comunicato della Santa Sede — che pubblichiamo integralmente a pagina 2 — il Collegio cardinalizio lancia al contempo «un sentito appello a tutte le parti coinvolte affinché si giunga quanto prima ad un cessate il fuoco permanente e si negozi, senza precondizioni e ulteriori indugi, la pace lungamente desiderata dalle popolazioni coinvolte e dal mondo intero».

Intanto mentre milioni di persone nei cinque continenti si apprestano a seguire l’«extra omnes» che domani pomeriggio segnerà l’inizio del conclave — preceduto in mattinata dalla messa «Pro eligendo Romano Pontifice» nella basilica Vaticana —, nella medesima dodicesima e ultima Congregazione generale i 173 porporati presenti (di cui 130 elettori), hanno affrontato molteplici tematiche approfondite nel corso di 26 interventi. Lo ha riferito il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, nel consueto incontro di fine mattinata con i giornalisti, sottolineando come in particolare sia stata ribadita la consapevolezza che molte delle riforme promosse da Papa Francesco hanno bisogno di essere portate avanti: lotta agli abusi, trasparenza economica, riorganizzazione della Curia, sinodalità, impegno per la pace e la cura del Creato. La responsabilità della Chiesa in questi ambiti è sentita in modo profondo e condiviso. Un tema centrale della riflessione è stato quello della comunione, indicata come vocazione essenziale per il nuovo Pontefice. Si è delineato il profilo di un Papa pastore, maestro di umanità, capace di incarnare il volto di una Chiesa samaritana, vicina ai bisogni e alle ferite dell’umanità. In tempi segnati da guerre, violenze e forti polarizzazioni, si avverte con forza il bisogno di una guida spirituale che offra misericordia, sinodalità e speranza.

Alcuni interventi hanno affrontato questioni di natura canonica, riflettendo sul potere del Papa. È stato affrontato anche il tema delle divisioni all’interno della Chiesa e della società e del modo in cui i cardinali sono oggi chiamati a esercitare il loro ruolo in relazione al Papato. Si è parlato della Giornata mondiale dei poveri, che si celebra la domenica precedente la solennità di Cristo Re: si è sottolineato quanto queste due ricorrenze possano essere lette in relazione tra loro, riconoscendo la presenza viva di Cristo nei poveri e ricordando che la vera regalità del Vangelo si manifesta nel servizio. Si è parlato della necessità di rendere più significative le riunioni del Collegio cardinalizio in occasione dei Concistori e di promuovere l’iniziazione cristiana e la formazione permanente come autentici atti missionari. Sono stati ricordati i martiri della fede, soprattutto in quelle terre dove i cristiani subiscono persecuzioni o sono privati della libertà religiosa. Tra le urgenze pastorali, è stato ribadito anche l’impegno per affrontare con decisione il cambiamento climatico, riconosciuto come una sfida globale ed ecclesiale. Si è tornati a riflettere sulla data per la celebrazione della Pasqua, sul Concilio di Nicea e sul dialogo ecumenico.

Nel corso della sessione, cominciata alle 9 con un momento di preghiera comune e terminata alle 12.30, è stato annullato l’Anello del Pescatore.


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