
Le preghiere, le lacrime di commozione
e quel lungo applauso in piazza San Pietro
Un ininterrotto pellegrinaggio di cuori nel giorno della sua festa onomastica, 23 aprile, memoria liturgica di san Giorgio; ma anche nel giorno della settimana, il mercoledì, dedicato alle udienze generali con i fedeli di tutto il mondo. Una significativa duplice coincidenza ha caratterizzato l’odierna traslazione della bara con il corpo del Pontefice defunto da Casa Santa Marta alla basilica di San Pietro, dove il santo Popolo di Dio sta rendendo omaggio a Papa Francesco.
Già nelle ore immediatamente successive al decesso nel lunedì dell’Angelo avevano iniziato i collaboratori del vescovo di Roma e i dipendenti vaticani con i loro famigliari a recarsi presso la Domus che Jorge Mario Bergoglio aveva scelto come residenza. Nella cappella al pian terreno dove era stata allestita la camera ardente un flusso crescente di persone ha pregato davanti alla bara aperta fino alla mezzanotte di ieri.
Stamane, mentre il sole sorgeva sull’Urbe, è iniziato il pellegrinaggio della gente comune, dei semplici, degli umili: famiglie con bambini, giovani e anziani. Oltre ventimila persone, battendo le mani, hanno salutato all’arrivo su piazza San Pietro il passaggio del feretro portato a spalla dai Sediari pontifici. La processione era partita proprio da Santa Marta dopo una preghiera guidata dal cardinale Camerlengo, per terminare nella basilica Vaticana, dove la bara è stata deposta su una pedana inclinata sopra un tappeto a terra, davanti all’altare della Confessione, per la venerazione dei fedeli, che si protrarrà oggi e domani fino a mezzanotte, e venerdì fino alle 19. Dopodiché, alle 20, avrà luogo il rito della chiusura della bara del Romano Pontefice, come reso noto oggi dall’Ufficio delle Celebrazioni liturgiche pontificie. Che ha anche annunciato le modalità del rito di tumulazione del feretro sabato 26 a Santa Maria Maggiore, al termine della messa esequiale in San Pietro.
Nel pomeriggio di oggi, intanto, è in programma la seconda Congregazione generale dei cardinali che stanno raggiungendo Roma dai cinque continenti.
Le preghiere le lacrime di commozione e quel lungo applauso
di Salvatore Cernuzio