«Non siamo nati

Dio rinnova il mondo con il suo disegno pieno di speranza per l’umanità
«Noi non siamo nati per uccidere»: Papa Francesco lo ha affermato con chiarezza all’udienza generale di stamane, svoltasi nell’Aula Paolo vi. Volgendo nuovamente lo sguardo e il pensiero alle numerose regioni del mondo devastate da guerre e conflitti — Ucraina, Medio Oriente, Myanmar, Nord Kivu e Sud Sudan —, il Pontefice ha ribadito senza mezzi termini che la ragione di vita dell’umanità non è la soppressione dell’altro, bensì lo sviluppo dei popoli. «Facciamo di tutto per la pace», ha detto ai fedeli presenti e a quanti erano collegati attraverso i media, chiedendo penitenza e preghiera per la riconciliazione, perché «la guerra è una sconfitta. Sempre».
In precedenza, proseguendo il ciclo di catechesi incentrato sul tema «Gesù Cristo nostra speranza», il vescovo di Roma — che a causa della bronchite ha affidato la lettura dei testi a un officiale della Segreteria di Stato — si era soffermato sulla nascita del Salvatore e sulla visita dei pastori, invitando i presenti a pregare il Signore per riuscire «scorgere nella debolezza la forza straordinaria del Dio Bambino, che viene per rinnovare il mondo e trasformare la nostra vita col suo disegno pieno di speranza per l’umanità intera». Nato in una mangiatoia, e non in un palazzo reale, Gesù «non scardina le strutture del mondo, ma vuole illuminarle e ricrearle dal di dentro».