· Città del Vaticano ·

La consegna del Pontefice ai partecipanti al Giubileo delle Forze armate, di polizia e di sicurezza

Al servizio della libertà e mai del predominio sulle nazioni

 Al servizio della libertà  e mai del predominio sulle nazioni  QUO-033
10 febbraio 2025

Promuovere e difendere la vita sempre lontani
dal veleno dell’odio e della guerra 


«Mai» e «sempre»: intorno a questi due avverbi Papa Francesco ha incentrato la sua riflessione ieri, in occasione del Giubileo delle Forze armate, di polizia e di sicurezza, celebrato in piazza San Pietro alla presenza di quarantamila fedeli della Chiesa “con le stellette”.

Il «mai» è risuonato in particolare all’Angelus: richiamando la Costituzione pastorale Gaudium et spes, frutto del Concilio Vaticano ii, il Pontefice ha sottolineato che il servizio armato «va esercitato solo per legittima difesa, mai per imporre il dominio su altre nazioni». Di qui il nuovo appello del Pontefice per le tante regioni del mondo schiacciate dai conflitti, come l’Ucraina, il Medio Oriente, il Myanmar, il Kivu e il Sudan. «Tacciano ovunque le armi e si ascolti il grido dei popoli, che chiedono pace!», ha invocato il Papa.

Poco prima, nella messa presieduta dal sagrato della basilica Vaticana, era risuonato il «sempre» di Francesco: nell’omelia — letta in parte dall’arcivescovo Diego Ravelli, maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, a causa della bronchite che affligge il Papa da giorni — aveva ribadito l’importanza di «promuovere la vita, salvare la vita, difendere la vita sempre», esortando gli uomini e donne in divisa a vigilare contro lo «spirito di guerra», «il mito della forza» e il «rumore delle armi»; il «veleno della propaganda dell’odio».

L'omelia 

La cronaca

L'Angelus

A colloquio con il gesuita ucraino Andriy Zelinskyy