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I bombardamenti colpiscono anche il collegio francescano di Aleppo

Siria
Tornano paura e morte

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02 dicembre 2024

Ancora combattimenti, morti, persone in fuga. La martoriata Siria è ripiombata nel baratro della guerra da quando il 27 novembre si sono riaccesi gli scontri tra l’esercito governativo del presidente Bashar al Assad e le forze di opposizione, composte da diverse fazioni armate, tra cui gli jihadisti di Hayat Tahrir al-Sham (Hts). Sarebbero almeno 446 i morti, di cui 61 civili, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani (Sohr). 244 sarebbero i morti tra i ribelli (200 membri di Hts e 44 dell’Esercito nazionale siriano, la coalizione armata sostenuta dalla Turchia) e 120 quelli delle forze governative, tra cui quattro ufficiali.

Torna la paura tra la popolazione, stremata da anni di guerra, sanzioni e fame. Anche il collegio francescano Terra Sancta di Aleppo è stato colpito ieri da un attacco aereo russo che ha causato gravi danni. I francescani di Aleppo ai media vaticani hanno confermato che «non ci sono vittime» all’interno dell’istituto, che si trova vicino alla chiesa dove in serata era in programma la celebrazione della messa della prima domenica d’Avvento.

«I nostri frati e i fedeli della parrocchia — ha detto il custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, in una nota diramata in serata — stanno tutti bene. Dalla nostra Curia siamo in costante contatto con loro». Padre Patton ha invitato frati, cristiani di Terra Santa e tutte le Chiese ad unirsi «in preghiera per la pace in Siria martoriata da lunghi anni di guerra e violenze».

Il vescovo dei latini, monsignor Hanna Jallouf, dopo aver fatto un giro dei conventi, delle strutture legate al vicariato, dal quale dipendono anche studentati e monasteri di suore, e delle comunità cattoliche, si è confermato nel proposito di restare accanto al popolo. Jallouf ha raccontato della velocità estrema con cui la situazione è precipitata e ha riferito che la gente teme eventuali «ruberie e violenze» che potrebbero verificarsi nel clima concitato che si è creato, dopo gli scontri.

Un religioso che ha lasciato Aleppo da alcune ore ha raccontato ai media vaticani che «la situazione fino a qualche giorno fa era tranquilla, sembrava tutto normale e anche le persone». Poi l’escalation, che ha spinto alcuni a fuggire da Aleppo. La comunità cristiana sarebbe comunque al sicuro, secondo la fonte: «Per il momento quelli che sono dell’opposizione hanno assicurato che non toccheranno nessuno, che non vogliono aggredire nessuno, quindi per il momento la situazione sembra essere stabile».

«L’escalation terroristica» in corso in Siria riflette gli obiettivi di «dividere la regione, frammentare i suoi Paesi» e «ridisegnare la mappa geografica secondo gli interessi dell’America e dell'Occidente», ha dichiarato il presidente siriano in un colloquio con il suo omologo iraniano, Masoud Pezeshkian. L’Iran da parte sua ha confermato il sostegno all’Esercito di Damasco e il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha affermato che si terrà un nuovo incontro con gli omologhi di Turchia e Russia riguardo alla crisi siriana.

Secondo fonti dell’esercito di Damasco, membri di milizie sostenute dall’Iran sarebbero entrate in territorio siriano, durante la notte, dall’Iraq.

Nel frattempo, continuano gli attacchi aerei siriani e russi a sud-est di Aleppo.


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