· Città del Vaticano ·

Nel briefing il punto dei lavori giunti alla presentazione dei “modi”

Nel discernimento
verso il Documento finale

 Nel discernimento  verso  il Documento finale  QUO-240
22 ottobre 2024

Al Sinodo sono le ore del pieno discernimento per il Documento finale con la presentazone dei “modi”, ma sempre guardando ciò che sta avvenendo nel mondo con la proposta di «un no forte e chiaro» alla guerra: ecco il punto dei lavori in Aula Paolo vi riferito stamani nel briefing per i giornalisti nella Sala stampa della Santa Sede, iniziato alle 13.30 e introdotto dal vice direttore Cristiane Murray.

A presentare ciò che sta avvenendo sono stati Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione e presidente della Commissione per l’informazione, e Sheila Pires, segretario della Commissione.

«Le prossime ore — oggi pomeriggio e domani mattina — saranno dedicate alla elaborazione dei “modi” da parte dei circoli minori sul progetto di Documento finale» ha affermato Ruffini. Rendendo noto che, «a fine mattinata, il segretario speciale padre Giacomo Costa ha spiegato dettagliatamente le modalità di questa nuova fase dei lavori».

In particolare i “modi”, ha ricordato Ruffini, «sono proposte concrete di modifica, possono essere di eliminazione, aggiunta, sostituzione». Inoltre, «ci sono “modi” collettivi e “modi” individuali. I “modi” collettivi vengono adottati nei gruppi linguistici. Ciascun membro è invitato a fare le sue proposte. Ogni “modo” è votato separatamente. È richiesta almeno la maggioranza assoluta (50+1) e solo i membri possono votare. Lo scopo è di arrivare a “modi” collettivi che esprimano il discernimento del gruppo». Inoltre, ha proseguito, «i “modi” collettivi dovranno essere consegnati entro la fine della mattinata di domani. Ogni membro può inviare alla Segreteria generale del Sinodo anche “modi” individuali». Quelli collettivi «hanno maggiore peso» ha aggiunto.

Infine Ruffini ha fatto presente «che la bozza del Documento finale è stata scritta in italiano, come lingua ufficiale, ma è stata tradotta nel maggior numero di lingue possibile con traduzioni non ufficiali di lavoro. Tutto questo per facilitare il discernimento dei vari membri. Tra le lingue in cui è stato tradotto il testo segnalo l’ucraino e il cinese. Quest’ultima cosa è stata molto apprezzata dai due vescovi cinesi presenti al Sinodo».

Ai lavori di stamani, ha riferito Pires nel briefing, erano presenti in Aula in 343, con Papa Francesco. Dopo che «ieri si sono svolti i circoli minori» in seguito alla presentazione del progetto del Documento finale, «questa mattina tutti gli interventi liberi si sono quindi concentrati sulla bozza del documento. Il testo è stato apprezzato per l’equilibrio, la profondità, la densità e, allo stesso tempo, sono state fatte proposte».

«Sono stati 40 gli interventi sulle varie tematiche connesse alla sinodalità affrontate finora» ha riferito Pires. «Fra queste il tema dei giovani: con la richiesta da parte di uno dei membri più giovani del Sinodo che ha lanciato un appello a padri e madri sinodali in vista del dopo-Sinodo: “Per favore, non lasciate da parte i giovani ma camminate con noi; noi vogliamo camminare con voi”».

«Altri interventi — ha reso noto Pires — hanno parlato del ruolo delle donne nella Chiesa, ribadendo la loro fondamentale importanza, poi del ruolo dei laici, delle Conferenze episcopali, dei sacerdoti, della vita consacrata e delle piccole comunità cristiane».

Il segretario della Commissione per l’informazione ha concluso facendo presente che «anche stamattina l’attualità è emersa nell’aula del Sinodo, con l’invito alla Chiesa a ribadire “un no forte e chiaro” contro la guerra: “Dobbiamo continuare a chiedere e implorare di porre fine a questi conflitti — è stato detto in Aula — altrimenti non ci sarà più un essere umano vivo che possa leggere questo Documento”».

La preghiera del Papa

«Donaci, o Padre, di sentire in mezzo a noi la presenza del Cristo, Tuo Figlio, promessa a quanti sono radunati nel Suo nome, e fa che nello Spirito di verità e di amore sperimentiamo in noi abbondanza di luce, di misericordia e di pace». È iniziata con la preghiera di Papa Francesco la giornata sinodale di stamane, martedì 22 ottobre, nell’Aula Paolo vi. Dopo  canti introduttivi in latino, italiano e inglese, è stato proclamato il Vangelo odierno (Lc 12, 35-38). Successivamente — nelle lingue francese e inglese — sono state lette alcune invocazioni a Dio e allo Spirito Santo: per la missione e l’ecumenismo; per il discernimento negli ultimi giorni di Sinodo in vista dell’approvazione del Documento finale; per la pace nei luoghi di tensione e conflitto, come Palestina, Ucraina, Sud Sudan e Myanmar; per la salvaguardia del creato; per coloro che stanno morendo in questi giorni. L’arcivescovo Khajag Barsamian,  rappresentante della Chiesa apostolica armena presso la Santa Sede (Catolicosato di Etchmiadzin), ha dunque recitato una preghiera  e un canto. I lavori sono quindi proseguiti con gli interventi liberi sul progetto di Documento finale. Su di esso nel pomeriggio si riuniscono i Circoli minori per l’elaborazione dei modi.

 

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