Il Papa celebra la messa inaugurale del Sinodo e indice una Giornata di digiuno e preghiera
Domenica prossima si recherà a Santa Maria Maggiore per la recita del rosario
Il mondo e la storia vivono «un’ora drammatica», flagellata da «venti di guerra e fuochi di violenza». Ed è a loro che la Chiesa rivolge il suo sguardo, mentre intraprende il cammino della Seconda sessione della xvi Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi. Lo ha ricordato stamane, mercoledì 2 ottobre, memoria dei santi Angeli custodi, Papa Francesco, presiedendo sul sagrato della basilica vaticana la messa solenne di inaugurazione dell’assise.
Poco prima, il Pontefice si era recato nella sacrestia Ottoboni dello stesso tempio per venerare la restaurata Cattedra di San Pietro.
L’appello per la pace è risuonato nell’omelia del vescovo di Roma attraverso l’indizione di una Giornata di preghiera e di digiuno per questa intenzione, da vivere il 7 ottobre, nell’anniversario dell’inizio del conflitto in Medio oriente. Inoltre Francesco ha annunciato che il giorno prima, domenica 6, si recherà nella basilica di Santa Maria Maggiore per recitare il rosario e rivolgere alla Vergine «un’accorata supplica» per la riconciliazione.
E proprio la riconciliazione è stata al cuore della Veglia penitenziale presieduta da Papa Bergoglio nel tardo pomeriggio di ieri, 1° ottobre, in San Pietro. Un momento di preghiera intenso che ha concluso i due giorni di ritiro spirituale dedicato ai partecipanti al Sinodo dei vescovi. Toccanti le testimonianze offerte da tre vittime di drammi dolorosi, come gli abusi, le migrazioni e la guerra. E altrettanto significativo il momento in cui sette cardinali hanno dato lettura di sette richieste, scritte dal Pontefice, per invocare il perdono di Dio su ferite che «non smettono di sanguinare».
I lavori sinodali proseguono oggi pomeriggio con la prima Congregazione generale.
Francesco venera la Cattedra di San Pietro
La Cei aderisce all’appello del Pontefice
La Chiesa in cammino sinodale per sperimentare la cultura dell’incontro
di Isabella Piro