Sulle sponde
Cinque sono le sponde del Mediterraneo. Come cinque sono le dita di una mano, una mano tesa ad aiutare chi, proprio attraverso il Mare Nostrum, si fa migrante in cerca di una vita migliore, in fuga da guerre, fame, povertà, cambiamenti climatici.
Ed è tra queste sponde e tra queste mani che si costruiscono la pace e la fraternità: lo ricorda Papa Francesco nel videomessaggio inviato ai giovani presenti al M ed 24, l’Incontro del Mediterraneo in corso a Tirana, in Albania, fino al 21 settembre, che segue gli appuntamenti di Bari, Firenze e Marsiglia. «La fraternità tra le cinque sponde del Mediterraneo che voi state costruendo — afferma il Pontefice — è la risposta migliore che possiamo offrire ai conflitti e alle indifferenze che uccidono».
Anche il Mare nostrum spesso uccide, travolgendo chi cerca di attraversarlo su imbarcazioni di fortuna, con un bagaglio di sole speranze: tra gennaio e luglio 2024 l’Organizzazione internazionale delle migrazioni ha contato 401 vittime e 494 dispersi. Ed è a loro che il Papa pensa: «Non si tratta di numeri ma di persone», sottolinea nel videomessaggio. Forte, dunque, l’appello a rinunciare «alla cultura della paura per aprire la porta dell’accoglienza e dell’amicizia» affinché il Mediterraneo «non sia più un cimitero» e «ritrovi il suo volto più bello: quello della fraternità e della pace».