· Città del Vaticano ·

Il Messaggio pontificio per la 110ª Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato

Dio compagno di viaggio
dei migranti

Venezuelan and Central American migrants arrive at the sanctuary of the Basilica of Guadalupe in ...
03 giugno 2024

«Dio compagno di viaggio, guida e ancora di salvezza» per molti migranti: è l’immagine proposta dal messaggio di Francesco per la 110ª Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato, che sarà celebrata il 29 settembre. Dedicato al tema «Dio cammina con il suo popolo», il testo sottolinea che «Dio cammina anche nel suo popolo», cioè «si identifica con gli uomini e le donne in cammino attraverso la storia — in particolare con gli ultimi, i poveri, gli emarginati —, come prolungando il mistero dell’Incarnazione».

Perciò incontrare il migrante significa incontrare Cristo, perché «è Lui che bussa alla nostra porta affamato, assetato, forestiero, nudo, malato, carcerato, chiedendo di essere incontrato e assistito». Il Pontefice accosta quindi due esodi: quello biblico e quello dei migranti, poiché in entrambi i casi si tratta di popoli in fuga «da situazioni di oppressione e sopruso, di insicurezza e discriminazione, di mancanza di prospettive di sviluppo». Come gli ebrei al tempo di Mosè nel deserto, oggi i migranti sperimentano la sete, la fame, le fatiche, le malattie, la disperazione. L’auspicio allora, è che ogni incontro sia «un’occasione per incontrare il Signore, un’occasione carica di salvezza».

Il messaggio, che si conclude con una preghiera, è stato presentato oggi nella Sala stampa della Santa Sede, insieme con una campagna di comunicazione promossa dal Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale.

Il messaggio del Papa