· Città del Vaticano ·

All’udienza generale Francesco rinnova la sua «ferma richiesta» di porre fine al conflitto che insanguina la regione mediorientale

Un cessate-il-fuoco immediato
nella Striscia di Gaza

 Un cessate-il-fuoco immediato  nella Striscia di  Gaza  QUO-076
03 aprile 2024

«Si eviti ogni irresponsabile tentativo di allargare il conflitto nella regione» mediorientale «e ci si adoperi affinché al più presto possano cessare questa e altre guerre che continuano a portare morte e sofferenza in tante parti del mondo». Papa Francesco torna a esprimere preoccupazione per i troppi conflitti in corso e per il rischio di una loro ulteriore escalation: in Israele e in Palestina, come nella martoriata Ucraina. All’udienza generale di stamane, mercoledì 3 aprile, in piazza San Pietro il Pontefice commenta le «tristi notizie» che «purtroppo continuano a giungere» dalla Terra Santa e rinnova la sua «ferma richiesta di un immediato cessate-il-fuoco nella Striscia di Gaza». Al contempo manifesta «profondo rammarico per i volontari uccisi mentre erano impegnati» nella città palestinese, rinnovando l’appello affinché «sia permesso a quella popolazione civile, stremata e sofferente, l’accesso agli aiuti umanitari e siano subito rilasciati gli ostaggi». Senza dimenticare i «tanti morti» tra il popolo ucraino: il vescovo di Roma ricorda, in proposito, la tragica vicenda di un giovane soldato caduto a soli 23 anni (di cui raccontiamo nell’articolo qui accanto) ad Avdiïvka — città che dopo una sanguinosa battaglia, il 17 febbraio scorso è stata occupata dall’esercito russo — e gli «altri morti in questa pazzia della guerra».

In precedenza, Francesco aveva proseguito il ciclo di catechesi sui vizi e le virtù, soffermandosi sulla giustizia, «virtù sociale per eccellenza», che cerca di regolare con equità i rapporti tra le persone». Essa è definita dal Catechismo della Chiesa Cattolica come «la virtù morale che consiste nella costante e ferma volontà di dare a Dio e al prossimo ciò che è loro dovuto». Di conseguenza, ha spiegato il Papa, quando la si nomina si finisce con il citare anche il motto che la rappresenta (e che è anche uno dei due motti che appaiono sotto la testata del nostro giornale): «“unicuique suum” cioè “a ciascuno il suo”».

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