· Città del Vaticano ·

La testimonianza di monsignor César Essayan, vicario apostolico di Beirut della Chiesa cattolica latina nel Paese

L’abisso libanese

epa11246437 People inspect the damage at the site of an airstrike in Habbariyah, southern Lebanon, ...
30 marzo 2024
Complesso popolo, quello libanese: affarista e a tratti povero, dialogante e talvolta conflittuale, resiliente ma emotivo. Tutte le contraddizioni sono sue, o piuttosto i paradossi. Lo sta dimostrando oggi, di nuovo, con la guerra alle porte e con una crisi economica e amministrativa devastante. Dopo l’immobilizzazione della struttura dello Stato per malgoverno e corruzione, dopo la rivoluzione del 17 ottobre 2019, dopo il covid, dopo l’esplosione del deposito di nitrato di ammonio nel porto di Beirut, il 4 agosto 2020 (218 morti, 7.000 feriti, migliaia di edifici danneggiati con 300.000 sfollati), dopo la crisi dei cambi (un dollaro era a 1.500 lire nel 2019, oggi sfiora i 100.000), il popolo libanese per sopravvivere ha inventato una società cash (cioè in contanti), senza Stato e senza banche. Abbiamo intervistato il ...

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