30 marzo 2024
Complesso popolo, quello libanese: affarista e a tratti povero, dialogante e talvolta conflittuale, resiliente ma emotivo. Tutte le contraddizioni sono sue, o piuttosto i paradossi. Lo sta dimostrando oggi, di nuovo, con la guerra alle porte e con una crisi economica e amministrativa devastante. Dopo l’immobilizzazione della struttura dello Stato per malgoverno e corruzione, dopo la rivoluzione del 17 ottobre 2019, dopo il covid, dopo l’esplosione del deposito di nitrato di ammonio nel porto di Beirut, il 4 agosto 2020 (218 morti, 7.000 feriti, migliaia di edifici danneggiati con 300.000 sfollati), dopo la crisi dei cambi (un dollaro era a 1.500 lire nel 2019, oggi sfiora i 100.000), il popolo libanese per sopravvivere ha inventato una società cash (cioè in contanti), senza Stato e senza banche.
Abbiamo intervistato il ...
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