· Città del Vaticano ·

Cristo risorto
speranza della Chiesa
e del mondo

 Cristo risorto speranza della Chiesa e del mondo  QUO-074
30 marzo 2024

«Gesù, prima di morire dici: “è compiuto”. Io, nella mia incompiutezza, non potrò dirlo; ma confido in te, perché sei la mia speranza, la speranza della Chiesa e del mondo». La voce del lettore scandisce la penultima delle 14 invocazioni del nome di Cristo — tante quante sono le stazioni della Via Crucis — risuonate ieri sera durante il tradizionale rito del Venerdì santo al Colosseo. Sono parole di Papa Francesco, autore delle meditazioni e delle orazioni che accompagnano le tappe del cammino doloroso di Gesù. Parole che racchiudono il senso di questo Triduo santo del 2024, orientando lo sguardo dei venticinquemila fedeli riuniti nel suggestivo scenario dell’anfiteatro Flavio e dei tanti collegati attraverso i media verso l’orizzonte radioso del mattino di Pasqua, che illumina la Croce e apre uno squarcio nella cappa di dolore e di odio da cui è oppressa oggi l’umanità.

Come lo scorso anno, anche ieri sera il Pontefice non ha potuto partecipare di persona alla Via Crucis, seguendola da Casa Santa Marta «per conservare la salute in vista della veglia» di oggi, sabato 30 marzo, «e della santa messa della domenica di Pasqua», come comunicato dalla Sala stampa della Santa Sede. Ma è stato ugualmente presente con i testi scritti di suo pugno per la prima volta dall’inizio del pontificato. E in tal modo quanti si sono raccolti attorno al cardinale De Donatis, vicario di Roma, che ha presieduto il rito, hanno potuto invocare il Signore con parole sgorgate dal cuore e dalla penna di Papa Bergoglio: «Questa preghiera di intercessione — è un’altra delle 14 invocazioni conclusive — raggiunga le sorelle e i fratelli che in tante parti nel mondo soffrono persecuzioni a motivo del tuo nome; coloro che patiscono il dramma della guerra e quanti, attingendo forza in te, portano croci pesanti». Perché, come scritto nell’ultima meditazione, in una sorta di invito rivolto soprattutto ai cristiani, «sarà davvero Pasqua se donerò qualcosa di mio a Colui che per me ha dato la vita: perché è dando che si riceve».

In precedenza, nel pomeriggio, Francesco aveva presieduto nella basilica Vaticana la celebrazione della Passione del Signore, con l’omelia tenuta dal cardinale Cantalamessa, predicatore della Casa pontificia, e l’adorazione della Santa Croce.


I riti presieduti dal Papa

Dalla notte santa al lunedì dell’Angelo


Francesco presiede stasera, sabato 30 marzo, alle 19.30, nella basilica di San Pietro, la veglia pasquale nella notte santa. Essa è introdotta dal suggestivo rito del “Lucernario”, con la benedizione del fuoco e l’accensione del cero. Durante la celebrazione il Papa conferisce i sacramenti dell’iniziazione cristiana ad alcuni catecumeni. 

Domattina, alle  10, il Pontefice  presiederà la messa in piazza San Pietro — anche quest’anno addobbata da splendide decorazioni floreali — nella domenica di Pasqua. Accanto all’altare sarà collocata l’icona Acheropita del Santissimo Salvatore, insigne reliquia proveniente probabilmente dall’Oriente, conservata nell’oratorio di San Lorenzo al Laterano (oggi santuario della Scala Santa). Al termine del rito, il vescovo di Roma pronuncerà il messaggio pasquale e impartirà la benedizione Urbi et Orbi.   

Lunedì dell’Angelo, 1° aprile, a mezzogiorno, il Papa guiderà la preghiera del Regina Caeli in piazza San Pietro.


La Passione del Signore

La cronaca