· Città del Vaticano ·

All’Angelus il nuovo appello del Pontefice

Pace per le popolazioni sfinite dalla guerra

 Pace per le popolazioni sfinite dalla guerra  QUO-041
19 febbraio 2024

Fino a sabato 24 gli esercizi spirituali vissuti in modo personale dal Papa e dalla Curia


«Ovunque si combatte le popolazioni sono sfinite, sono stanche della guerra, che come sempre è inutile e inconcludente, e porterà solo morte, solo distruzione, e non porterà mai la soluzione dei problemi». Prende spunto dal dramma vissuto quotidianamente dai popoli coinvolti nei «tanti conflitti che insanguinano» il mondo il nuovo appello di pace di Papa Francesco.

All’Angelus della prima domenica di Quaresima, dopo aver commentato il Vangelo delle tentazioni di Gesù nel deserto (Marco 1, 12-15), il Pontefice invoca la pace in particolare per il Sudan — dove da dieci mesi è in corso un «conflitto armato, che ha provocato una gravissima situazione umanitaria» — e per il Mozambico con «la violenza contro popolazioni inermi, la distruzione di infrastrutture e l’insicurezza» che «dilagano nuovamente nella provincia di Cabo Delgado, dove nei giorni scorsi è stata anche incendiata la missione cattolica di Nostra Signora d’Africa a Mazeze». Ma non dimentica di certo le altre aree di crisi nel continente africano e gli scenari bellici riguardanti la Palestina e l’Ucraina. Ecco allora il monito contro «la guerra», che «è una sconfitta, sempre», e l’esortazione a pregare «senza stancarci» per chiedere «al Signore il dono di menti e di cuori che si dedichino concretamente alla pace».

Quindi dopo aver salutato i fedeli presenti in piazza San Pietro, tra i quali coltivatori e allevatori italiani, ha ricordato l’inizio, nello stesso pomeriggio, della settimana di esercizi spirituali suoi e dei collaboratori della Curia, vissuti in modo personale fino a sabato 24. Fino ad allora sono sospesi tutti gli impegni del Santo Padre, compresa l’udienza generale di mercoledì 21.

L'Angelus