Per Natale passi concreti
![Per Natale passi concreti di pace QUO-283 Per Natale passi concreti di pace QUO-283](/content/dam/or/images/it/2023/12/283/varobj21949031obj2035841.jpg/_jcr_content/renditions/cq5dam.thumbnail.cropped.500.281.jpeg)
E ricorda il 75° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani
«Continuiamo a pregare per le popolazioni che soffrono a causa della guerra»: in particolare nella martoriata Ucraina, in Palestina e in Israele. L’esortazione di Papa Francesco all’Angelus domenicale prende le mosse da una constatazione e da un interrogativo: «Andiamo verso il Natale», dice; «saremo capaci, con l’aiuto di Dio, di fare passi concreti di pace?». Si domanda. Il Pontefice sa che «non è facile», perché, spiega, «certi conflitti hanno radici storiche profonde»; ma è altrettanto consapevole che «abbiamo anche la testimonianza di uomini e donne che hanno lavorato con saggezza e pazienza per la convivenza pacifica». Perciò, esorta, «si segua il loro esempio! Si metta ogni impegno per affrontare e rimuovere le cause dei conflitti».
Nel giorno in cui si ricorda il 75° della firma della Dichiarazione universale dei diritti umani il vescovo di Roma non può non spendere una parola su di essi nelle zone teatro di scontri: «si proteggano i civili, gli ospedali, i luoghi di culto, siano liberati gli ostaggi e garantiti gli aiuti umanitari». E definendo la Dichiarazione «una via maestra, sulla quale molti passi avanti sono stati fatti, ma tanti ancora ne mancano, e a volte purtroppo si torna indietro», fa notare che «l’impegno per i diritti umani non è mai finito!». Per questo, si dice vicino a quanti «senza proclami, nella vita concreta di ogni giorno, lottano e pagano di persona per difendere i diritti di chi non conta».