· Città del Vaticano ·

All’Angelus da Casa Santa Marta nuovo appello del Papa per tutti i popoli dilaniati dai conflitti

Insistere nel dialogo
unica via per avere pace

 Insistere nel dialogo unica via  per avere pace  QUO-272
27 novembre 2023

«Oggi ringraziamo Dio perché tra Israele e Palestina c’è finalmente una tregua e alcuni ostaggi sono stati liberati. Preghiamo che lo siano al più presto tutti — pensiamo alle loro famiglie! —, che entrino a Gaza più aiuti umanitari e che si insista nel dialogo: è l’unica via per avere pace». Sono parole di Papa Francesco, ma a leggerle è monsignor Braida, capo ufficio della Segreteria di Stato. Il Pontefice lo ha voluto accanto a sé il 26 novembre, all’Angelus domenicale recitato in collegamento dalla cappella di Casa Santa Marta, per motivi precauzionali legati alle sue condizioni di salute. «Oggi non posso affacciarmi dalla finestra perché ho questo problema di infiammazione ai polmoni», ha detto ai fedeli che a mezzogiorno hanno seguito la preghiera mariana trasmessa in diretta televisiva e sugli schermi presenti in piazza San Pietro — dov’erano radunate 12.000 persone — e in streaming. Quindi ha affidato al suo collaboratore la lettura della riflessione sul Vangelo dell’ultima domenica dell’Anno liturgico, solennità di Cristo Re, e i consueti saluti dopo l’Angelus, durante i quali sono state ricordate oltre alla tregua in Terra Santa, anche la Giornata mondiale della gioventù a livello diocesano, la commemorazione in Ucraina dell’Holodomor e la cop28 di Dubai, a cui Francesco ha assicurato la propria partecipazione.

L'Angelus

Buone e stazionarie le condizioni del Pontefice