
Come la fede, l’arte non anestetizza ma disturba, non lascia le cose come sono ma le trasforma
«Siete alleati del sogno di Dio! Siete occhi che guardano e che sognano». Così il Papa si è rivolto ai duecento artisti riuniti, nella mattina di venerdì 23 giugno, nella Cappella Sistina, per l’incontro promosso per il 50° anniversario della Collezione d’arte moderna dei Musei vaticani. «Una delle cose che avvicinano l’arte alla fede è il fatto di disturbare un po’. L’arte e la fede non possono lasciare le cose come stanno: le cambiano, le trasformano, le convertono, le muovono» ha detto il Pontefice rivolgendosi ad alcuni tra i più illustri creativi contemporanei — pittori, scultori, architetti, scrittori, poeti, musicisti, registi e attori — presenti nello straordinario scenario della Sistina. Gli artisti sono «alleati per tante cose che mi stanno a cuore, come la difesa della vita umana, la giustizia sociale, gli ultimi, la cura della casa comune, il sentirci tutti fratelli» ha rilanciato il Papa: «Abbiamo bisogno che il principio dell’armonia abiti di più il nostro mondo» e «voi artisti potete aiutarci a lasciare spazio allo Spirito».