
«Atlante» di questa settimana apre una riflessione su come (e quanto) ci muoveremo nel futuro prossimo. Auspicando che un’organica integrazione tra trasporti pubblici e privati e fra i vari modi di trasporto diventi indispensabile, altrimenti le attuali gravi diseconomie creeranno, nei Paesi più evoluti, situazioni difficili e faranno mancare ai Paesi in via di sviluppo il necessario aiuto al loro progresso civile e sociale.
Assisteremo certamente ad un grande sviluppo del settore che riguarderà sia il movimento di persone, sia il movimento merci, ma l’aumento della popolazione e la necessità di elevare il livello di vita delle popolazioni più in difficoltà porranno il problema di numerose bonifiche territoriali e di ulteriori sfruttamenti di materie prime.
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