A trent'anni dalla morte di Pier Vittorio Tondelli
11 dicembre 2021
La letteratura è un fatto umano. Pier Vittorio Tondelli (1955-1991) ha offerto questa lezione con lealtà e coerenza fino ad avvertire i propri testi, come scrive nel suo ultimo romanzo, Camere separate, con gelosia e vergogna: «Sente insomma quel libro, o altri che ha scritto, come il suo corpo spogliato. Non una emanazione di sé, una proiezione, un transfert, ma proprio, realmente, il suo corpo».
Ricorre quest’anno il trentennale della morte dello scrittore, avvenuta il 16 dicembre del 1991. In questa occasione mi pare importante rilanciare una ipotesi critica che avevo esposto per la prima volta su «La Civiltà Cattolica» esattamente venti anni fa. Nel 1996, infatti, ho avuto la possibilità di consultare in modo sistematico la biblioteca personale dello scrittore. Tra le varie ...
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