«Osi!» disse Montini

Tutto è nato da un’ardita esortazione. All’ingegner Pier Luigi Nervi che aveva chiesto a Paolo vi se a due passi dalla cupola michelangiolesca avrebbe potuto «osare» costruire un luogo adatto per accogliere le folle sempre più numerose di fedeli e pellegrini, il Papa, senza indugio, rispose: «Sì! Bisogna saper osare al momento giusto!». Era il maggio 1964. Da quel primo incontro con Paolo vi, il celebre architetto uscì «scosso e turbato» sottolinea monsignor Leonardo Sapienza, Reggente della Prefettura della Casa Pontificia, nel libro, intitolato — con illuminante e incisiva pertinenza — La Chiesa deve osare (Monopoli-Roma, Edizioni VivereIn, 2021, pagine 70, euro 12) corredato da un prezioso apparato fotografico a cura di Francesco Sforza, Simone Risoluti e Mario Tomasetti.
Il pensiero di dover costruire un edificio all’ombra della Basilica di San Pietro gli installava nell’animo «un tormento interiore», poi domato e superato grazie proprio al perentorio invito del Papa. E l’architetto, soggiogati i propri timori reverenziali, alla fine osò. «E oggi — evidenzia Padre Sapienza nell’introduzione al libro scritto in occasione del cinquantesimo anniversario dell’edificazione dell’Aula Paolo
Nell’esortazione ad osare consegnata all’architetto Nervi si specchia il significato profondo di tutto il magistero di Paolo
Padre Sapienza indica, con chirurgica precisione, i meriti che si legano alla capacità di Montini di “osare”.
«Paolo
Il libro ripropone il discorso pronunciato dal Papa in occasione della prima udienza nell’Aula. «Questa inaugurazione — affermò Paolo
La data di inizio dei lavori risale è maggio 1966. Per dare largo sfogo alla nuova aula — si ricorda nel libro ricco di interessanti informazioni, molto probabilmente sconosciute ai più — venne demolito il Museo Petriano fatto costruire da Benedetto
Per completare il grande “abbraccio” dell’aula e del suo messaggio ecumenico Pericle Fazzini realizzò, tra il 1970 e il 1977, la Risurrezione in bronzo. La grande scultura vede emergere, dall’indistinta massa del caos e della caducità della materia un Cristo «etereo e provato» dalla battaglia con la morte, che si protende benedicente verso l’assemblea dei fedeli e, al contempo, verso il cielo.
Padre Sapienza ripropone la spiegazione che Fazzini dette della sua scultura: «Io faccio risorgere il Cristo non dal sepolcro dove fu deposto, ma dall’orto degli ulivi, dove agonizzò per la grande angoscia che gli procurava l’umanità intera». La Risurrezione fu messa in opera il 28 settembre 1977 con una inaugurazione ufficiale presieduta da Paolo
Al contrario Cristo è «vivo e reale nell’eccedente dimensione del suo Essere divino, che solo la fede ammette esultante, spaziando nel mistero da lui stesso proclamato e documentato».
All’età di 88 anni, il 9 gennaio 1979, moriva Pier Luigi Nervi. Al termine dell’udienza generale del 10 gennaio, Giovanni Paolo
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