
Nel Vangelo di Giovanni la Samaritana è la donna che discute con Gesù. Non è esattamente una donna esemplare, è una irregolare, cinque mariti e un nuovo uomo. Proprio per questo Gesù l'ascolta e avvia con lei un confronto serrato in un crescendo affascinante: lei chiede e alza continuamente la posta, quasi lo provoca; lui sta al gioco, le risponde, la rispetta: alla fine le si rivela come il Messia. Ma samaritana è anche il femminile di samaritano, inteso come abitante della Samaria, popolo considerato impuro e disprezzato dagli Ebrei, che Gesù racconta buono, caritatevole, capace di soccorrere il nemico ferito (Vangelo di Luca).
Le “samaritane” sono per noi le donne che stanno fuori dal sistema, capaci di porre domande e di lasciarsi interpellare, che sanno parlare agli uomini, aperte all’altro, al nuovo, al futuro. Sono quelle che hanno bisogno di verità, non di certezze apparecchiate. Intraprendenti, intelligenti, anticonformiste, dirette, non remissive.
In questo numero raccontiamo donne così. Caratteri liberi e vivaci che hanno sfidato le oppressioni della cultura dominante, che hanno affermato la loro indipendenza talvolta pagando per lo loro idee, per una ostinazione che veniva vista come una colpa. Figure femminili con una notevole carica di rottura, che però sono state seminatrici, nella Chiesa e nella società.
Come Ildegarda, monaca sapiente e di potere, consigliera di papi e imperatori, che ingaggiò con abilità duelli con le gerarchie ecclesiastiche del secolo
Riparlarne non è esercizio letterario. Verso alcune, pensiamo alle moderniste, permangono ancora resistenze. E soprattutto alcuni dei problemi che hanno posto — il dialogo tra uomo e donna, il rapporto tra Spirito e Scienza… — chiedono una nuova riflessione trasversale e, forse, più popolare e diffusa. (DCM)