
Dalla preghiera del rosario alle rogazioni, passando dall’adorazione eucaristica e dalle Quarantore per giungere alla Via Crucis e ai pellegrinaggi nei santuari: dalla Sicilia al Piemonte a rinverdire le comunità religiose dello Stivale, in tempo di pandemia, come brace che arde sotto la cenere è l’incontenibile fede espressa nella pietà popolare, la marcia in più della Chiesa di tutto il mondo, «il tesoro prezioso della Chiesa cattolica», come sottolineava Benedetto
Un dinamismo, quello della pietà popolare, che sorprende oggi più che in ogni altro tempo, in quanto capace di smontare anche le più accurate indagini di tipo sociologico o gli asettici calcoli algoritmici. Perché l’effetto dell’inculturazione del Vangelo in un popolo innesta processi imprevedibili e da non sottovalutare. Infatti, prosegue don Morgante, «come sottolinea Papa Francesco nella Evangelii gaudium, al numero 126, le pratiche di pietà popolare devono essere incoraggiate e rafforzate, e per chi è in grado di leggerle, sono un luogo teologico a cui dobbiamo prestare attenzione, particolarmente nel momento in cui pensiamo alla nuova evangelizzazione».
In Lombardia i venerdì di Quaresima, in analogia al Venerdì santo, nel rito ambrosiano sono aliturgici, cioè privi della celebrazione liturgica. Pertanto in questo giorno l’arcivescovo di Milano, Mario Enrico Delpini, in primis, invita, con esiti peraltro ragguardevoli per concorso di popolo, alla celebrazione comunitaria della liturgia delle Ore — in modo particolare dei vespri — e al pio esercizio della Via Crucis. Perché la pietà popolare, «il sistema immunitario della Chiesa», dice Papa Francesco, non è un insieme di forme e di espressioni religiose casualmente raccolte. «Come si legge nel Documento di Aparecida, mette insieme e conserva le ricchezze che lo Spirito santo liberamente dispensa nella pietà popolare», ha evidenziato l’arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro, al congresso internazionale di catechesi, nel 2018. «Vi sono espressioni della pietà popolare», osserva, «che possono sembrare infantili, vuote o anacronistiche. Per evitare giudizi frettolosi e immotivati, bisogna assumere un atteggiamento umile di ascolto, per apprezzare la vita teologale presente nella pietà dei popoli cristiani». Un altro aspetto imprevedibile della pietà popolare si manifesta nei pellegrinaggi, quando accade che a prendervi parte siano tante persone che non frequentano abitualmente le messe. Però, come sottolinea monsignor Santoro, «è significativo di una mentalità quanto dice una signora: “A messa normalmente non vado, ma da padre Pio vado volentieri”».
Oppure l’esperienza, tra le centinaia che si possono citare, di una piccola chiesa del Piemonte, sita a Biganzolo, frazione del comune di Verbania, dove il parroco don Paolo Grassi non nasconde la profonda gioia che prova ogni anno in occasione della ricorrenza di san Biagio, quando si ritrova la chiesa gremita come se fosse una festa comandata e non un semplice giorno feriale. La “religione del popolo”, come l’ha definita san Paolo
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