Mario Draghi, presidente del Consiglio, chiede la fiducia al Parlamento con un lungo discorso al Senato. Lancia lo sguardo avanti in tre tappe temporali che eccedono addirittura il suo mandato: il 2026, arco del piano di rilancio Next Generation
L’urgenza, prosegue poi, è curare «chi soffre adesso» trovando, però, nella cura la formula di una ricostruzione resiliente. Proteggere tutti i lavoratori, dice, ma non tutte le imprese. «Non basterà accendere di nuovo la luce dopo il black out — spiega — il mondo sarà diverso». Se l’Italia è e resterà saldamante agganciata all’euro, all’Europa ed alle sue relazioni atlantiche, Draghi avverte che molto dovrà cambiare nella struttura del Paese. L’epidemia, novantamila morti per difetto, ha scritto l’agenda: campagna vaccinale, sostegno ai colpiti dai sacrifici richiesti a settori produttivi — come quello del turismo — ma anche la transizione verso nuovi modelli. Il settore del turismo, in particolare, dice dovrà essere accompagnato ad una logica di rispetto più che di sfruttamento.
Da registrare i ripetuti riconoscimenti al governo Conte, per i provvedimenti di protezione sociale (incluso il blocco dei licenziamenti). Non formale il passaggio nel quale ringrazia Conte per avere affrontato «un’emergenza come mai prima nella storia repubblicana» e di aver lasciato «il fondamentale contributo» di un piano di rilancio avviato ed al quale farà riferimento.