Dentro il Vaticano

Quasi cinquecento anni di vita e una missione che si confronta con le sfide della contemporaneità
Ha quasi cinquecento anni di vita, ma la sua “missione” ne ha molti di più e risale alle origini stesse della Chiesa: promuovere e custodire la fede. Quello che nell’immaginario collettivo evoca ancora tribunali, processi e accanite dispute teologiche — con tanto di scenari a tinte fosche e ambientazioni romanzesche in stile Il nome della rosa — non è altro che il dovere primario assunto dalla comunità dei credenti sin dall’inizio: la trasmissione dell’insegnamento degli apostoli alle generazioni successive. Un compito che ha attraversato i secoli, sfidando non soltanto errori e responsabilità degli stessi ecclesiastici ma anche pregiudizi e stereotipi che vorrebbero una Chiesa perennemente arroccata sulle proprie certezze e sorda alla domanda di speranza insita nel cuore dell’uomo. Un compito di cui oggi, nel servizio al Papa e alla sua missione universale, si fa carico in maniera particolare la Congregazione per la dottrina della fede.
È il dicastero più longevo della Curia romana. E questo certamente alimenta luoghi comuni e persino “leggende” legate alle lunghe e complesse vicende storiche che ha attraversato. Fortunatamente la corretta comprensione del passato, e di conseguenza anche del presente, è favorita anche da una rinnovata ricerca documentaria che, tra l’altro, si avvale da oltre vent’anni dell’apertura agli studiosi del suo archivio storico, disposta dal cardinale Joseph Ratzinger — all’epoca prefetto — nel gennaio del 1998.
Senza complessi o reticenze, dunque, la Congregazione raccoglie oggi le sfide della contemporaneità. E si fa carico delle domande e dei problemi sempre nuovi che scaturiscono dal progresso della scienza e del vivere civile, mostrando il volto di una Chiesa che vuole farsi prossima a ogni persona e offrire la “bussola” di un cammino di umanità compiuto e realizzato alla luce della fede. Sono lontani i tempi dell’Inquisizione e dell’Indice. Ragion per cui al dicastero non tocca più un compito esclusivamente “difensivo” o “punitivo”: a questo si accompagna anche, e soprattutto, un’opera “positiva” di promozione della bellezza della fede e di sostegno alla missione della Chiesa nelle periferie umane e spirituali, in difesa soprattutto dei più deboli. Tra i quali oggi rientrano a pieno titolo i minori e le persone vulnerabili vittime dei terribili delitti di abuso, che la Congregazione è chiamata a perseguire, come e più di prima, in maniera inflessibile e rigorosa.
Sei cardinali all’origine di una storia
Le origini del dicastero — che nel suo campo di azione ha come orizzonte tutta l’attività della Chiesa (liturgia, predicazione, catechesi, vita spirituale, azione ecumenica, dottrina sociale) — risalgono al
Il domenicano Michele Ghislieri — cardinale inquisitore generale divenuto Papa con il nome di Pio
L’ampliamento delle competenze prosegue nel corso degli anni. E così, in seguito alla riforma della Curia operata da Sisto
Bisogna arrivare ai primi anni del Novecento per registrare dei mutamenti sostanziali nella natura e nelle caratteristiche del dicastero. Innanzitutto Pio
Nel clima di fermento del concilio Vaticano II
Quasi mezzo secolo dopo, in un clima di grande fermento culturale, religioso e sociale, i padri del concilio Vaticano
Giovanni Paolo
L’attuale organizzazione
Oggi il dicastero è costituito da un Collegio di membri — cardinali e vescovi — a capo del quale c’è il prefetto, che lo dirige e lo rappresenta: dal 1° luglio 2017 è il cardinale gesuita spagnolo Luis Francisco Ladaria Ferrer.
Il porporato è coadiuvato dal segretario, l’arcivescovo Giacomo Morandi, da due segretari aggiunti, gli arcivescovi Joseph Augustine Di Noia, domenicano, e Charles Jude Scicluna, dal sottosegretario, monsignor Matteo Visioli, e dal promotore di Giustizia, il gesuita Robert Joseph Geisinger.
Al loro fianco c’è la squadra di officiali (capi ufficio, aiutanti di studio, addetti di segreteria, addetti tecnici e scrittori) distribuiti negli uffici in cui si articola il dicastero. In tutto, compresi i sei superiori, la Congregazione ha 65 dipendenti, 22 dei quali sono laici. Dei restanti fanno parte 36 fra sacerdoti e consacrati (di cui 5 religiosi) e una religiosa. Quanto ai Paesi di appartenenza, provengono da Europa (Italia, Germania, Spagna, Francia, Polonia, Austria, Malta, Irlanda), Americhe (Stati Uniti, Messico, Brasile), Asia (India e Filippine) e Africa (Benin).
Il dicastero è assistito anche da trenta consultori di nomina pontificia, scelti tra personalità di tutto il mondo cattolico distintesi per competenza dottrinale e preparazione specialistica, preziosi interlocutori riguardo alle particolari esigenze delle diverse culture. A questi possono essere aggiunti, se la materia lo richiede, dei periti scelti in special modo tra docenti universitari, che possono essere chiamati anche a partecipare, se necessario, alle riunioni della Consulta.
Un lavoro distribuito in quattro uffici
Il lavoro è distribuito in quattro uffici. Il primo, l’Ufficio dottrinale (nel quale lavorano 13 persone), è dedicato alle materie che hanno attinenza con la promozione e la tutela della dottrina della fede e della morale. L’Ufficio disciplinare (con 19 persone) tratta invece i delitti contro la fede, nonché i delitti più gravi (delicta graviora) commessi contro la morale e nella celebrazione dei sacramenti, e inoltre esamina altri problemi connessi con la disciplina della fede. È qui che, in base al motu proprio Sacramentorum sanctitatis tutela del 2001 e alle relative Normae de gravioribus delictis (poi sottoposte ad alcune modifiche tra il 2010 e il 2019), vengono trattati i casi di abuso sui minori che coinvolgono sacerdoti o religiosi: proprio il 16 luglio scorso ha visto la luce il Vademecum su alcuni punti di procedura nel trattamento dei casi di abuso sessuale di minori commessi da chierici, annunciato durante il summit del febbraio 2019 in Vaticano e concepito come uno strumento per aiutare vescovi e superiori religiosi a istruire e gestire le cause che coinvolgono diaconi, sacerdoti o membri dell’episcopato. C’è poi l’Ufficio matrimoniale (con 3 persone) che si occupa di quanto concerne il privilegium fidei, interessandosi delle cause di scioglimento di matrimoni in favorem fidei e, di conseguenza, dei dubbi circa la validità del battesimo e, d’intesa con l’Ufficio dottrinale, di altri aspetti del vincolo matrimoniale. Infine l’Ufficio della Quarta Sezione (con 5 persone), al quale sono state trasferite le competenze della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, creata da Giovanni Paolo
Le decisioni emanate dalla Congregazione possono essere, a seconda della materia trattata, dottrinali o disciplinari e, poiché sono di grande valore, in alcuni casi debbono essere approvate dal Papa. I documenti dottrinali, sempre sottoposti all’approvazione del Santo Padre, partecipano quindi al magistero ordinario del Pontefice.
Al passo con i tempi
Per quanto possa apparire pedante o astruso, il lavoro della Congregazione è continuamente al passo coi tempi e si misura di volta in volta con gli esiti sempre nuovi del dibattito culturale e teologico più aggiornato. Lo sforzo del dicastero è proprio quello di individuare, nel flusso delle problematiche e delle opinioni emergenti, i nuclei di pensiero e le proposte più significative. A questo punto entra in scena il ruolo degli studiosi, incaricati di esaminare temi e questioni, approfondendoli nelle loro radici ultime e proponendo valutazioni e linee orientative che si ispirino al Vangelo e alla Tradizione cattolica.
I documenti pubblicati dopo il concilio Vaticano
La vita del dicastero, a dispetto dell’immagine “ingessata” che si ricava da certi stereotipi mediatici, risulta articolata e vivace, scandita com’è da colloqui, da sessioni di studio e da una fitta corrispondenza con vescovi, nunzi e superiori di istituti in tutto il mondo. I rapporti con gli altri dicasteri della Santa Sede si fanno più intensi in occasione della elaborazione di documenti ufficiali o della preparazione di decisioni che concernono la dottrina della fede e la vita morale. Così si comprende anche la presenza, presso la Congregazione, della Pontificia commissione biblica e della Commissione teologica internazionale, che le offrono il sostegno di una consulenza variegata e puntuale nei diversi campi di competenza. E allo stesso tempo con i loro documenti aiutano anche il cammino di approfondimento della fede di tutta la Chiesa.
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