
Strumentalizzare la religione è blasfemo
Convitato di pietra «sul tavolo dei leader delle nazioni» e «oggetto di discussioni globali» la pace «è purtroppo spesso ridotta a slogan». La denuncia di Leone XIV è riecheggiata stamane nel corso dell’udienza in Vaticano a rappresentanti delle nuove generazioni che vivono nel bacino del mare nostrum: si tratta del «Consiglio dei giovani del Mediterraneo», uno dei frutti del percorso di riflessione e spiritualità promosso dalla Conferenza episcopale italiana che ha avuto a Bari, nel 2020, e a Firenze, nel 2022, due momenti chiave.
Definendo i giovani «il presente della speranza», il Papa ha ricordato la necessità inderogabile «di coltivare la pace nostri cuori e nelle relazioni, di farla sbocciare nei gesti quotidiani, di essere motori di riconciliazione nelle case, nelle comunità, negli ambienti di studio e di lavoro, nella Chiesa e tra le Chiese», perché — ha aggiunto — «l’orizzonte del credente non è quello dei muri e dei fili spinati ma dell’accoglienza reciproca». Del resto «l’altro è sempre un fratello e mai un estraneo o, peggio, un nemico».
In proposito il Pontefice ha citato Giorgio La Pira (1904-1977) «il Sindaco di santa memoria» la cui visione mantiene intatta «tutta la sua carica profetica, in un tempo dilaniato» da «conflitti e violenza» e ha stigmatizzato la strumentalizzazione delle religioni «per giustificare la violenza e la lotta armata: noi dobbiamo smentire con la vita — ha esortato — queste forme di blasfemia».