· Città del Vaticano ·

Spunti di riflessione

Simbolo di amore

 Simbolo  di amore   QUO-203
04 settembre 2025

di Leonardo Sapienza

La festa che celebriamo in questa domenica ci invita a meditare il mistero della Croce, simbolo della nostra Redenzione.

La Croce è il distintivo, è il segno della nostra religione, la raffigurazione sensibile della nostra fede. Possiamo domandarci: la esaltiamo con la nostra vita, o la umiliamo facendone soltanto uno segno superstizioso?

Sulla Croce noi assistiamo all’incontro della colpa con l’innocenza, «divenendo simile agli uomini» (seconda lettura); allo scontro tra la crudeltà degli uomini e la bontà di Dio. Sulla Croce vediamo il riscatto del dolore nella speranza, e il trionfo dell’amore nel sacrificio.

Chi non riesce a vedere questo, fa di tutto per eliminare questo simbolo di amore dalle scene pubbliche. Le cronache sempre più spesso riportano notizie di atti anche violenti per oscurare, abbattere la Croce.

Ma noi cristiani dobbiamo reagire a questa secolarizzazione con una vita e una testimonianza più coerente, e con una fede più coraggiosa, perché «non venga resa vana la Croce di Cristo» (1 Corinzi, 1, 17).

La Croce di Cristo non umilia, non rende triste la nostra vita. Noi cristiani non esaltiamo un simbolo di violenza. Ma ci aggrappiamo alla Croce per salvare la nostra esistenza. Ci aggrappiamo all’amore di Dio per ricavare qualcosa di buono anche dalle nostre vite sprecate.

Se Cristo ha dato la sua vita per noi sulla Croce, qualcosa di buono ci deve pur essere in noi!


Il Vangelo in tasca

14 settembre 2025 Esaltazione della Santa Croce
Prima lettura: Nm 21, 4b-9;
Salmo: 77;
Seconda lettura: Fil 2, 6-11;
Vangelo: Gv 3, 13-17.