· Città del Vaticano ·

Suor Alessandra Smerilli, consigliera d’amministrazione del Centro

Un segno concreto
di speranza

 Un segno concreto di speranza  QUO-202
03 settembre 2025

Il “Borgo Laudato si’” è un progetto che dice speranza, speranza per tutti coloro che credono nei principi della “Laudato si’” e vorrebbero vederli messi in pratica. Senza grandi pretese, questo progetto vuole essere un modello di come si può vivere secondo l’enciclica e quindi come si può vivere riconciliati con se stessi, con Dio, con gli altri, con la nostra casa comune. Il sogno di questo progetto è che chiunque passi di qui possa uscirne almeno con un punto interrogativo su come stiamo vivendo le dimensioni dell’attenzione e della cura degli altri e del creato. Però nello stesso tempo è anche un progetto che vuole ribadire che la “Laudato si’” non è un’enciclica “verde” bensì sociale, quindi un progetto che parla anche di inclusione. Già sono cominciati i corsi per giardinieri, ne inizieranno altri nell'ambito della ristorazione, dell'accoglienza e tanto altro per tutte le persone che hanno difficoltà a inserirsi in ambito lavorativo perché sono migranti, rifugiati, perché sono donne vittime di violenza o della tratta, perché sono persone che stanno scendo da un’esperienza di carcere e fanno difficoltà a inserirsi nella società.

Prendersi cura di sé, degli altri, della relazione con Dio, con il creato, vuol dire avere a cuore tutto l'umano, quindi lavorare per la dignità delle persone. La bellezza insieme alla cura è una dimensione importantissima, perché è la bellezza anche che cura, cura ferite, cura depressioni, cura la difficoltà anche nei rapporti. È più facile riconciliarsi in un posto bello, è più facile comprendere di quanto sia importante prenderci cura gli uni degli altri. Noi vogliamo che questo modello sia un modello replicabile. Non parlo di imitazioni, perché in ogni luogo c'è un modo proprio, a seconda delle tradizioni e delle culture, di rendere viva attuale la “Laudato si’”. Soprattutto ci sono già tanti altri modelli, penso alla chiesa in Uganda che ha già un'esperienza di questo genere.

Ma quello che noi vorremmo è che questo progetto, vissuto attraverso la collaborazione di tanti con esempi di economia circolare, possa essere un progetto sostenibile anche da un punto di vista economico. Quello che vorremmo fare è proprio dire che possiamo vivere in accordo con i principi della “Laudato si’”, quindi con sostenibilità energetica, senza troppo consumo di acqua, con mobilità sostenibile, con attività di economia circolare, l'agricoltura fatta in un certo modo, l'attenzione alle persone, la formazione e la formazione professionale. Vivere tutto questo e poter anche guadagnare per poter reinvestire. Solo in questo modo possiamo dire che è possibile. (dichiarazione raccolta da Gianmarco Murroni)