Mistero da contemplare

di Benedetta Capelli
Le immagini di Leone XIV che passeggia per le Ville Pontificie di Castel Gandolfo; quelle della celebrazione, lo scorso 9 luglio nel Borgo Laudato si’, con il nuovo formulario della Missa pro custodia creationis; gli stralci del documentario St. Francis of Assisi – Sign of Contradiction; le meraviglie della natura che si intrecciano con lo stupore di chi contempla. In pochi minuti, il video con l’intenzione del Papa per il mese di settembre, diffusa attraverso la sua Rete mondiale di preghiera, ben coglie il tema scelto: «Per la nostra relazione con tutto il creato».
Una tematica ispirata dal “Tempo del Creato”, l’iniziativa ecumenica che unisce i cristiani di diverse Chiese e confessioni nella preghiera e nell’azione per la cura della Terra, apertasi lo scorso 1° settembre protraendosi fino al 4 ottobre, festa del Poverello d’Assisi. «Preghiamo — è l’intenzione del Pontefice — perché, ispirati da san Francesco, possiamo sperimentare la nostra interdipendenza con tutte le creature, amate da Dio e degne di amore e rispetto».
Il vescovo di Roma, in lingua inglese, recita una preghiera inedita nella quale ricorda che «ogni creatura» è frutto dell’amore di Dio e che proprio nella creazione Egli si rivela «come sorgente di bontà». Il mondo, afferma Leone XIV, «è infinitamente più di un problema da risolvere. È un mistero da contemplare con gratitudine e speranza», da custodire, rispettare e proteggere.
Il filmato che accompagna l’intenzione di preghiera del Papa unisce due anniversari: l’ottavo centenario della composizione del Cantico delle creature e i dieci anni dalla pubblicazione dell’enciclica di Papa Francesco, Laudato si’ sulla cura della casa comune. Per il cardinale Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, che ha sostenuto la realizzazione del video, il Papa esorta a contemplare la creazione, «a riconciliarla, a vivere in armonia, a difenderla con spirito profetico, a rispettare ogni essere umano e a promuovere una pace duratura e sostenibile».
«Non si può separare il benessere umano da quello degli altri abitanti della Terra e dallo “stato di salute” del nostro pianeta” aggiunge il gesuita Cristóbal Fones, direttore internazionale della Rete mondiale di preghiera del Papa, che invita a guardare a san Francesco per intraprendere scelte di vita più semplici, meno consumistiche per «una vita fondata su un rapporto fraterno con gli altri e con la natura, e su una relazione filiale, di amore e gratitudine, con Dio».