
03 settembre 2025
Città del Messico, 3. Il terribile dramma dei desaparecidos è tristemente diffuso in Messico, Paese nel quale si registra un drastico aumento del numero delle sparizioni forzate, e degli omicidi, a partire dal 2007, quando l’allora presidente della Repubblica, Felipe Calderón, lanciò la cosiddetta “guerra alla droga”, adottando un modello militarizzato di pubblica sicurezza.
Attualmente, indicano le organizzazioni in difesa dei diritti umani, sono oltre 130.000 gli scomparsi. Tra di loro, un quarto sono donne e circa la metà aveva meno di 18 anni quando è scomparsa (dati Onu). In molti casi, queste persone venivano reclutate con la forza o le minacce dai narcotrafficanti, o uccise per avere opposto resistenza. Con i cadaveri fatti sparire in fosse comuni.
Sono proprio i cartelli della droga i ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati

Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati