· Città del Vaticano ·

La profezia di Pierre Teilhard de Chardin in un testo del 1950

Il valore delle macchine del pensiero

 Il valore  delle macchine del pensiero  QUO-200
01 settembre 2025
di Antonio Spadaro Nel marzo del 1950, sulle pagine di «Études», una rivista parigina dei gesuiti letta da un pubblico colto, comparve un breve articolo dal titolo misterioso: Machines à combiner et super-cerveaux. L’autore non era un ingegnere di Harvard, né un romanziere di fantascienza. Era un gesuita, paleontologo e pensatore della storia cosmica: Pierre Teilhard de Chardin. Ciò che ai più poteva sembrare una curiosità tecnologica — la nascita dei primi calcolatori elettronici — per lui era un segno. L’indizio che l’evoluzione non aveva mai smesso di accelerare e che ora stava passando a un nuovo stadio: il prolungamento artificiale del cervello umano. I nomi dei computer che cita — “Bessie”, Mark I, Mark II, Mark III — appartengono alla primissima generazione di calcolatori ...

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