· Città del Vaticano ·

DONNE CHIESA MONDO

Dieci storie laiche di colpa, redenzione e libertà

I comandamenti
delle scrittrici

 I comandamenti delle scrittrici  DCM-008
06 settembre 2025

«Le storie fanno bene al cuore. Il racconto entra in te con voce materna. Sono sempre le madri che raccontano le storie». A parlare è una ragazzina dal collo lungo che dialoga con Dio e poi appare durante la notte a una artigiana, sempre sola dopo che il marito l'ha abbandonata nel romanzo breve Una bambina con le ali di Dacia Maraini. Il Dio immaginato da Maraini non parla mai, bensì ascolta con benevolenza la bambina che senza timidezza gli pone le eterne questioni umane. Si tratta di un Dio "disinnamorato" del mondo che ha creato, "troppa violenza e troppe stupidaggini". Eppure le storie contenute nella Bibbia sono vive e fertili e attraverso queste Maraini riflette sul comandamento “Non avrai altro Dio all'infuori di me”, primo capitolo della collana Dieci comandamenti della editrice Rizzoli, affidata ad altrettante scrittrici italiane tra le più note e premiate come Veronica Raimo, Ritanna Armeni, Teresa Ciabatti. La pubblicazione dei romanzi è cominciata la scorsa primavera, riprende questo settembre e si concluderà nel 2026.

Dio ci ha creati, dice la bambina all'artigiana, «ma poi, nella sua grande generosità, ha lasciato che gli uomini fossero liberi di pensare, capire, agire a modo loro». E', questo, uno dei fili che lega le opere della collana, una riflessione contemporanea sulle conseguenze del libero arbitrio quando rimane senza bussola. Quando, insomma, la vita viene vissuta senza badare ai precetti che hanno guidato la nascita dell'etica in Occidente.

È capitato, per esempio, ai personaggi vanesi de L'hotel del tempo perso di Ilaria Gaspari, dedicato al settimo comandamento "Non rubare"; il gruppo di dieci uomini e donne, meschinamente aggrappati ai propri successi personali, vengono misteriosamente invitati a una vacanza in un'isola dove ognuno si trova costretto a ripensare alle persone a cui ha sottratto colpevolmente tempo di vita. A volte il tempo rubato è quello a sé stessi: «Se si fosse trattata con un poco di gentilezza, sarebbe stata salva» è il pensiero di una donna che ha atteso invano le premure affettuose del marito. Nell'hotel dunque avviene un giorno del giudizio molto terreno, una sorta di contrappasso per il quale quello stesso marito si pente del tempo passato accanto alla moglie senza amarla, uno scrittore incontra l'allieva cui ha carpito un manoscritto per pubblicarlo a nome suo e un progettista celebre si perde nei corridoi dell'albergo.

La chiave moderna per rivedere il nono comandamento "Non desiderare la donna d'altri" nella penna di Ritanna Armeni diventa Oltre gli occhi, in pubblicazione nel 2026, storia di un uomo morbosamente geloso della fidanzata, tanto da evocare un finale tragico. Per Armeni la violenza maschile è il desiderio malato di quegli uomini incapaci di comprendere che le donne non appartengono a loro, sono d'altri - nel senso che appartengono, letteralmente, a sé stesse. Il femminicidio è anche parte della rilettura di Viola Di Grado nel suo Questo mondo non è cosa per il comandamento "Non uccidere", in uscita il 2 settembre insieme a La fabbrica di bottoni di Jennifer Guerra ("Non commettere atti impuri") e Più dell'amore di Lidia Ravera (Non desiderare la roba d'altri). Seguiranno, con Armeni, anche i romanzi di Camilla Baresani e Teresa Ciabatti dedicati rispettivamente a "Non nominare il nome di Dio invano" e "Non dire falsa testimonianza".

Si tratta di riflessioni quasi esclusivamente laiche, dove la presenza di Dio è lontana e appannata e dove l'aldilà può diventare «una cucina spoglia ma accogliente, un tavolino di fòrmica, azzurro come le piastrelle». In questo ambiente del tutto ordinario una madre ha lo sguardo finalmente tenero, quello che non ha mai avuto da viva, quando abitava in una stamberga con il figlio di pochi anni cresciuto come un gatto. «Che ne sapevo io dei ribes, dei ciclamini e del mondo in generale. Per non parlare della felicità. Di quella non sapevo proprio niente» dice il piccolo protagonista di Sabbie mobili, scritto da Veronica Raimo per "Onora tuo padre e tua madre". La mamma del romanzo è una donna depressa e dipendente dai farmaci, il papà invece non c'è mai stato, eppure il bambino non li giudica né si lamenta. E' possibile onorare anche i genitori che ci hanno abbandonato?

Federica Bosco, invece, sceglie il tono della commedia per esplorare il comandamento "Ricordati di santificare le feste". La festa, nel romanzo Nostra signora dell'attico, è la giornata nella quale tre nipoti a turno passano del tempo con una nonna che non li ama, ma che ha il pregio ai loro occhi disincantati di essere immensamente ricca. Nella famiglia tutto è parvenza e materialità, le messe sono un palcoscenico di affetti mai provati. Ma sono anche l'occasione di riprendere finalmente ciò che è stato perduto. E la matriarca, che non ha mai rispettato la preziosità dell'amore filiale né ha mai dato importanza a nulla tranne che al denaro, come in una parabola viene travolta dalla propria aridità.

di Laura Eduati