
30 agosto 2025
di Giovanni D’Alessandro
«Sono sempre stato convinto che gli scrittori siano dei voyeur. Innocenti, inconsapevoli voyeur, che trasformano in materia narrativa ciò che vedono; non quindi dei voyeur malati, da buco della serratura; piuttosto, degli osmotici assorbitori, senz’avvedersene, di quanto percepiscono e che, se li incuriosisce, trasferiscono nella sfera del racconto. Con questa consapevolezza abitare nel centro della città, come nel mio caso, in un appartamento affacciato su un parco pubblico con giochi per bimbi — quindi molto frequentato da loro, da genitori e nonni — mi regala un osservatorio, o meglio un uditorio/osservatorio, privilegiato: a volte in grado, per il magnetismo che mi si…solleva da sotto casa, di distogliermi anche, come poco fa, dalla riscrittura per la nona volta del finale del mio nuovo ...
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