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L’arcivescovo de L’Aquila presenta la 731ª Perdonanza celestiniana

Un faro di speranza
e riconciliazione

 Un faro di speranza e riconciliazione  QUO-195
26 agosto 2025

di Federico Piana

«Questo evento che ci apprestiamo a vivere è un faro di speranza perché ogni guerra può essere interrotta solo con l’atto del perdono. Solo se si riesce a perdonare si riesce ad attivare un percorso di riconciliazione».

Monsignor Antonio D’Angelo, arcivescovo de L’Aquila, è pienamente convinto che la 731ª Perdonanza celestiniana — che si celebrerà il 28 e 29 agosto nel capoluogo abruzzese all’interno della basilica di Santa Maria di Collemaggio — sarà non solo l’occasione per ottenere indulgenza e misericordia personale ma anche l’opportunità per chiedere il dono della pace per tutti quei luoghi del mondo dove si stanno consumando dolorosi conflitti e sanguinose violenze. «Come Chiesa e come città — spiega l’arcivescovo in un colloquio con «L’Osservatore Romano» — abbiamo il compito di trasmettere questo messaggio universale».

Fu con la Bolla pontificia Inter sanctorum solemnia che nel 1294 Papa Celestino V istituì questa celebrazione religiosa stabilendo che, dai vespri del 28 agosto a quelli del 29 agosto di ogni anno, chi avesse oltrepassato confessato e pentito la Porta santa della basilica di Collemaggio avrebbe ottenuto l’indulgenza plenaria.

«Quest’anno a presiedere la celebrazione della messa stazionale con il rito dell’apertura della Porta santa, che si svolgerà il 28 agosto alle ore 18.00, sarà il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin» ricorda monsignor D’Angelo.

Da quel momento in poi, fino al giorno successivo si succederanno celebrazioni eucaristiche e momenti di orazione che coinvolgeranno famiglie e malati; religiosi e catechisti; operatori delle forze armate e lavoratori. Ma nel cuore dell’arcivescovo de L’Aquila ci sono soprattutto i giovani: «È forte — dice — il rapporto che esiste tra i giovani e la Perdonanza. Da alcuni anni, la pastorale giovanile e quella vocazionale della nostra arcidiocesi stanno promuovendo la partecipazione alla celebrazione della messa a loro dedicata e alla veglia prevista nella notte del 28 agosto. La Perdonanza per i giovani è fondamentale affinché possano riscoprire l’incontro personale con l’amore di Cristo».

Nella Bolla d’indizione del Giubileo ordinario 2025 intitolata Spes non confundit Papa Francesco volle indicare espressamente il forte legame proprio con la Perdonanza celestiniana. Un fatto straordinario, afferma l’arcivescovo, che «testimonia, ancora una volta, il valore dell’evento voluto da Celestino V. Papa Francesco ha usato un’espressione molto bella che parla di esperienze giubilari della religiosità e della spiritualità popolare. Per noi questo riconoscimento pontificio ci collega alla Chiesa universale».

E la Spes non confundit è al centro anche della decisione che ha portato alla firma di un patto di amicizia tra la basilica di Collemaggio e quella della Porziuncola di Assisi avvenuta lo scorso 2 agosto, giorno della solennità del Perdono.

«I tre luoghi della misericordia che Papa Francesco ha indicato nel documento— conclude monsignor D’Angelo — sono Assisi, la basilica di Collemaggio con la Perdonanza e Santiago di Compostela. Allora insieme ad Assisi abbiamo pensato di programmare per il futuro delle iniziative per riaffermare la forza del perdono. Necessità ormai sempre più impellente in questa nostra società».