
19 agosto 2025
di Francesca Romana de’ Angelis
Distruggere è rapido e facile, costruire lento e faticoso. La guerra annienta vite e cancella i passi degli esseri umani, il loro cammino su questa terra. «Nei luoghi deserti / noi costruiremo con nuovi mattoni». Le parole del grande poeta T. S. Eliot, scelte a titolo e programma del Meeting 2025, sono l’occasione per riflettere sulla tragicità dei tempi che viviamo e insieme l’indicazione di un impegno programmatico. Un luogo e una forma verbale rappresentano le chiavi di interpretazione dei due versi. Come osservava Mario Luzi «il deserto è il grande tema della poesia occidentale» del Novecento, che trova il suo eponimo ne The Waste Land di Eliot, ma che era già presente nella poesia europea fin dalla vigilia del Primo conflitto mondiale. Quello che ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati

Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati