
di Daniele Piccini
Gli ultimi saranno i primi. Chi vive nelle periferie della società e dell’esistenza sarà chiamato, dal padrone di casa, a venire avanti e a occupare i posti migliori a tavola. Accadrà domenica prossima, 17 agosto, a Castel Gandolfo dove, dopo l’Angelus, il Papa pranzerà insieme a un centinaio di ospiti della Caritas diocesana di Albano nel Borgo Laudato si’, un angolo di quel “paradiso terrestre” che sono i giardini delle Ville Pontificie.
Gli ospiti, proprio come gli invitati ai banchetti delle parabole di Gesù, sono già alla ricerca degli abiti più belli. Alcuni — non tutti perché la chiesa è piccola — animeranno la messa che Leone XIV celebrerà alle 9.30 nel santuario locale di Santa Maria della Rotonda ad Albano Laziale. «I senza fissa dimora che domenica pranzeranno con il Pontefice hanno chiesto la possibilità di fare la doccia, ma anche di ricevere vestiti belli e puliti per incontrarlo», spiega ai media vaticani Alessio Rossi, direttore della Caritas della diocesi suburbicaria.
«Gli ospiti entreranno nelle Ville Pontificie dal cancello che si affaccia su piazza Pia, ad Albano — prosegue Rossi —. Ci sarà un’area allestita con dei gazebo, all’interno dei giardini, nella quale si svolgerà il momento conviviale. Il Papa e i suoi ospiti siederanno insieme a un unico tavolo. I commensali di Leone XIV giungeranno dalle Case di accoglienza, dalle mense e dai Centri di ascolto della Caritas diocesana».
L’idea di organizzare il pranzo è nata dopo la prima visita del vescovo di Roma ad Albano, lo scorso 20 luglio, quando Rossi espresse al vescovo locale, monsignor Vincenzo Viva, il desiderio di poter incontrare insieme ai poveri Papa Prevost. Il presule ha quindi chiesto al Pontefice la sua disponibilità «e poi ci ha raccontato che il Papa era molto contento di accettare l’invito — prosegue il direttore della Caritas locale —. La Santa Sede ci ha confermato la possibilità di partecipare alla messa nel santuario di Santa Maria della Rotonda, che sarà animata proprio dai nostri ospiti, e di poter poi programmare un pranzo presso il Borgo Laudato si’. Per noi è stata una grande gioia. La nostra macchina organizzativa, con tutti gli operatori Caritas, si è subito attivata con entusiasmo».
Gli ospiti di Leone XIV saranno un centinaio di persone assistite dalla Casa di accoglienza “Cardinal Pizzardo” per famiglie e minori di Torvaianica, dal dormitorio “Francesco” per uomini e padri separati del social housing, e dalla Casa d’accoglienza don Orione di Anzio; da Centro diurno e Centro d’ascolto di Anzio e Nettuno, il “Crocicchio”; dal Centro d’ascolto di Albano, alla cui mensa affluiscono giornalmente almeno una trentina di senza fissa dimora. Ci saranno anche alcuni beneficiari del consultorio di Aprilia, che offre servizi di accompagnamento psicologico.
Del resto, aggiunge Rossi illustrando le criticità sociali del territorio, «la diocesi è molto grande, parte da Ciampino e termina a Nettuno. Quindi si incontrano tipologie di povertà differenti. Una sacca importante di indigenza è senz’altro quella presente lungo la costa: tra Anzio, Ardea, Tor San Lorenzo e Torvaianica sono presenti tanti senza fissa dimora, italiani e stranieri, che hanno bisogno dell’accoglienza notturna e dei servizi igienici e di lavanderia».
Per quanto riguarda, invece, gli assistiti più vicini alla zona dei Castelli Romani, il direttore della Caritas di Albano segnala «prevalentemente famiglie cosiddette working poor, ossia gente che, pur lavorando, non riesce a gestire la propria famiglia a causa di criticità sanitarie o lavorative. Questi nuclei non raggiungono, come si suol dire, la fine del mese, e per questo ricevono un sostegno alimentare dai nostri empori. Uno per esempio è a Genzano».
Soffermandosi poi sugli interventi della Caritas di Albano sul territorio Rossi ricorda che nel 2024 sono state assistite «49.500 persone, 3.580 famiglie. Abbiamo distribuito più di 48.000 pasti. Coloro che nei primi dieci mesi del 2024 hanno ricevuto beni non alimentari sono stati 13.000. Abbiamo distribuito più di 4.480 prime colazioni. Le persone che hanno fatto ricorso all’assistenza medica presso il nostro ambulatorio Caritas sono state 473».
Infine alla domanda se è prevedibile un momento di colloquio, di scambio, tra gli ospiti della Caritas e il Papa, l’organizzatore del pranzo risponde affermativamente. «Vogliamo creare un contesto familiare — conclude Rossi —. Tanti senza fissa dimora ci hanno detto che, alle 8 del mattino, saranno già tutti nella sede della Caritas di Albano ad aspettare il Papa: vogliono condividere con lui le loro storie e le loro difficoltà. Sono pronti, contenti ed emozionati».